STEFANO MARCHETTI
Cronaca

I discendenti messi all’angolo. Lo Stato espropria Villa Verdi: "È un bene di pubblica utilità"

Sangiuliano: "Sarà il nucleo centrale di un itinerario museale". Agli eredi del maestro forse 9 milioni

I discendenti messi all’angolo. Lo Stato espropria Villa Verdi: "È un bene di pubblica utilità"

I discendenti messi all’angolo. Lo Stato espropria Villa Verdi: "È un bene di pubblica utilità"

Più passano i mesi, più Villa Verdi, la splendida dimora del grande compositore (con annesso parco) a Sant’Agata di Villanova sull’Arda (Piacenza), rischia di andare in rovina, quando invece deve diventare un bene pubblico, patrimonio di tutti, per raccontare la vita e l’opera di un uomo che ha scritto – non solo in musica – la storia d’Italia. Ieri dunque lo Stato ha deciso di calare l’asso nella manica: la casa di Giuseppe Verdi, con tutti i suoi preziosi cimeli, verrà acquisita tramite un esproprio. "La Soprintendenza Archeologica Belle arti e Paesaggio per le province di Parma e Piacenza ha avviato il procedimento di dichiarazione di pubblica utilità, finalizzata all’esproprio, del complesso di immobili", ha reso noto il Ministero della Cultura che così mette un punto fermo nell’ormai lunga querelle. Nascerà una fondazione, con la Regione e i Comuni di Villanova (Piacenza) e Busseto (Parma), per curare la gestione della villa - museo, capace di attrarre visitatori da tutto il mondo.

"La villa è un patrimonio fondamentale della Nazione per il valore storico dell’opera del grande compositore e per il ruolo importante avuto nel Risorgimento – sottolinea il ministro Gennaro Sangiuliano –. Questo bene non può rimanere esposto al degrado e all’incuria, ma deve poter costituire il nucleo centrale di un itinerario museale a disposizione del mondo intero". La dimora – che custodisce anche tanti oggetti appartenuti a Verdi, fra cui il suo pianoforte e i suoi abiti – è chiusa da più di un anno: una diatriba fra i discendenti del compositore l’ha fatta finire all’asta. Fin da subito lo Stato si è detto pronto ad acquisire il complesso e nel bilancio ha stanziato già 20 milioni. Ma, seppur attesissima, l’asta giudiziaria non è stata ancora bandita perciò – aggiunge Sangiuliano – "le direzioni competenti, confortate da autorevoli pareri legali, hanno deciso l’acquisizione della villa al patrimonio pubblico, con il punto di non ritorno della dichiarazione di pubblica utilità".

La tenuta di Sant’Agata, con i suoi contenuti, era stata valutata circa 24 milioni: secondo alcune stime, dall’esproprio gli eredi potrebbero ottenerne 9. C’è da attendersi quindi un ricorso al Tar, ma con la dichiarazione di pubblica utilità lo Stato tende a ‘blindare’ il provvedimento. Grande soddisfazione è stata espressa anche dal sottosegretario Lucia Borgonzoni: "Un’altra dimostrazione della forte attenzione del ministero nei confronti del nostro patrimonio culturale e dei suoi più illustri protagonisti". "Si mette fine a un periodo di incertezza e rischio di decadimento del bene. Ora inizia il percorso parallelo per individuare la migliore modalità di gestione", rimarcano il presidente della Regione Stefano Bonaccini e l’assessore alla cultura Mauro Felicori.

La notizia dell’acquisizione di Villa Verdi arriva proprio alla vigilia del galà verdiano che Riccardo Muti dirigerà domani sera nel teatro-bomboniera di Busseto, a favore del progetto "Viva Verdi": il Maestro sarà anche ospite d’onore alla cerimonia per la conclusione del restauro della statua dedicata al compositore, che venne inaugurata nel 1913 da Arturo Toscanini.