Sabato scorso a Sakhir nel Bahrein, sono stati festeggiati con grande calore i 75 anni di Flavio Briatore, imprenditore e team manager, tra gli italiani che più hanno ottenuto dalla Formula1, in termini di risultati e di business. Briatore, uomo di carisma e visione – che però non piace a tutti– è stato capace di costruire team vincenti e lanciare carriere leggendarie come quelle di Schumacher e Alonso, ma anche protagonista di scandali clamorosi.
Dopo una lunga pausa, iniziata nel 2008 a seguito del famoso crashgate, quando a Singapore ordinò a Nelson Piquet Jr di provocare un incidente per favorire Fernando Alonso, è stato richiamato nel circus dal CEO della Renault Luca de Meo. Il manager di Verzuolo (CN) oggi è Executive Advisor (in pratica un superconsulente ndr) del team francese Alpine F1, che da quando ci lavora lui è tornato protagonista, con ottimi risultati da parte di entrambi i piloti, il transalpino Pierre Gasly e il debuttante Jack Doohan, figlio dell’asso australiano della moto Mick. E’ noto che tra Briatore e la Ferrari ci sono stati molti corteggiamenti, parecchi flirt, ma il rapporto è sempre rimasto platonico. Durante l’era Montezemolo, gli venne preferito l’imolese Stefano Domenicali, sicuramente meno ingombrante, strategico e curiale sino a divenire oggi il n1 della Formula One Group, l’azienda americana proprietaria della Formula1, dopo una meravigliosa carriera. Poi, durante la presidenza di Sergio Marchionne, a Maranello venne scelto il bresciano Maurizio Arrivabene, che dopo una lunga gavetta come brand manager Philip Morris, principale sponsor della scuderia per 26 anni, rimase alla guida del team per 4 stagioni, con 14 GP vinti, 2 secondi posti nel Campionato piloti con Sebastian Vettel, ma senza vincere titoli.
A 75 anni compiuti è molto difficile che il sogno di Briatore di diventare team Principal della Ferrari si avveri, come si è avverato quello di Hamilton di divenire, a 40 anni, pilota ufficiale del Cavallino. Tuttavia il rispetto e l’amore per la Casa di via Abetone Inferiore è ancora molto grande, nonostante i veti subiti. Intervistato a proposito della possibilità per Lewis di vincere, dopo un avvio deludente che continua, ha dichiarato: "Gli altri sono Campioni, forse lui è l’unica vera star come lo era Senna. Dal punto di vista del marketing Hamilton è andato benissimo, per tutto l’inverno non si è parlato d’altro. Per il resto bisognerà giudicare a fine anno perché ad esempio nella gara sprint che ha vinto in Cina ha fatto una cosa eccezionale".
Stefano Bergonzini