Modena, 30 novembre 2018 - E’ la Ferrari dei robot chirurgici, il Da Vinci XI che è stato presentato dal direttore generale dell’Hesperia Hospital, Giovanni Battista Pisani al sindaco Gian Carlo Muzzarelli. Un robot di ultimissima generazione voluto dal direttore generale dell’Hesperia Hospital che, soprattutto quest’anno, sta investendo risorse sulle nuove tecnologie, acquisendo gli strumenti più innovativi nei vari campi clinici. La tecnologia robotica che sta acquisendo l’Hesperia Hospital può rappresentare un’opportunità di cura non solo per i pazienti modenesi, ma anche per quelli dell’Emilia-Romagna. Il che farebbe sì che Modena potrebbe assumere il ruolo di polo di eccellenza della chirurgia robotica. Di fondo sono tre gli ambiti chirurgici in cui il Da Vinci XI ha la migliore performance: urologia, chirurgia generale e ginecologica. In particolare la chirurgia robotica in ambito urologico ha del tutto sostituito quella a cielo aperto e laparoscopica sia per il trattamento del tumore della prostata e sia per quella conservativa del tumore del rene. Molti altri, comunque, i campi di azione di questo robot che è di top gamma: gran parte della chirurgia urologia può essere affrontata con questa tecnica innovativa che comporta una maggiore precisione chirurgica e minori complicanze. Gli indubbi vantaggi sono dati non solo dall’assenza dell’incisione chirurgica, ma, soprattutto per quanto riguarda la prostata, per i migliori risultati oncologici e funzionali. Mentre nel caso del rene, il vantaggio deriva da una riduzione del tempo d’ischemia dell’organo. Il robot chirurgico Da Vinci XI è stato messo a disposizione dell’equipe urologica dell’Hesperia Hospital diretta da Giovanni Ferrari, già esperto di chirurgia robotica nonché leader in Italia e all’estero nell’utilizzo del laser (Green Laser) per la cura dell’ipertrofia prostatica. Da novembre, inoltre, Giampaolo Bianchi, già direttore del reparto di Urologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria del Policlinico, ha iniziato la collaborazione con Hesperia Hospital. Tra i primi in Italia, fin dal 2007, Bianchi ha aperto la strada alla chirurgia robotica per il trattamento del tumore della prostata a Modena. Al suo attivo, ha più di 1000 interventi di chirurgia robotica per le patologie della prostata, del rene e delle alte vie urinarie. Di recente, nell’ambito di un convegno scientifico, il chirurgo ha utilizzato il microscopio confocale “in vivo” ed “ex vivo” che consente di un esame istologico nel tempo di un solo minuto, anziché dei trenta minuti del classico esame estemporaneo.
CronacaHesperia Modena, in urologia arriva il super robot