REDAZIONE MODENA

Gratia Plena, folla protesta contro la mostra

Carpi, si sono ritrovati in un centinaio davanti alla chiesa di Sant’Ignazio per il ’rosario di riparazione’. L’artista: "Accuse infondate"

Gratia Plena, folla protesta contro la mostra

Gratia Plena, folla protesta contro la mostra

Un centinaio di persone hanno partecipato ieri nel tardo pomeriggio a quello che era stato definito, tramite un volantino, un "rosario di riparazione", innanzi alla chiesa di Sant’Ignazio, sede del Museo diocesano. L’iniziativa, cui erano presenti persone di Carpi ma soprattutto di fuori città, da Modena, e anche una proveniente da Lodi, è stata organizzata in segno di protesta contro la mostra ‘Gratia Plena’ dell’artista carpigiano Andrea Saltini allestita appunto al Museo Diocesano, diventata un ‘caso’ dopo l’uscita di un articolo sulla ‘Nuova Bussola Quotidiana’ che ha tacciato come blasfemo un quadro. Prima della recita del rosario si era svolto un sit-in cui distribuivano volantini ai passanti; mentre in conclusione, tutti in ginocchio, hanno proclamato l’"atto di riparazione", "implorando dal Cielo che questi scandali abbiano fine". Varie le opinioni dei presenti, la maggior parte dei quali non era entrata a vedere la mostra: da chi si aspettava un intervento da parte dell’autorità ecclesiale al fine della chiusura della mostra, a chi sottolineava che in una chiesa nessuna mostra possa essere esposta, qualsiasi siano gli oggetti rappresentati. C’è anche chi ha ‘scomodato’ altre religioni, citando Maometto. Dopo aver seguito vari gruppi che durante la giornata si sono presentati per delle visite guidate, il pittore Andrea Saltini è uscito dal Museo e ha dimostrato tutta la sua disponibilità a parlare con i presenti, venendo però attaccato da più persone e con toni molto accesi e accusatori. "Io sono disposto a parlarne – ha affermato Saltini – ma ogni volta che inizio a spiegare poi vengo interrotto e puntano il dito contro di me e contro la Diocesi che ha permesso questa mostra. Da parte mia c’è la massima apertura al confronto, anzi io invito chi critica e condanna a venire a vedere la mostra e ascoltare la mia spiegazione, ma poi i detrattori non vengono o arrivano ‘a tradimento’, con anche atteggiamenti plateali e poco educati dentro al Museo".

Conclude l’artista: "Posso dire? Mi pare poco cristiano questo atteggiamento, specie alla luce di quello che loro stessi criticano. Non c’è contraddittorio, ma solo accuse a prescindere". Ma c’è anche chi espressamente manifesta un atteggiamento diverso: "Sono finalmente andata in visita alla mostra di Andrea Saltini con i miei figli adolescenti. Li ho cresciuti con spirito critico e cercando di lasciare sempre loro una certa libertà di pensiero. Non c’è bisogno di spiegargli che tra le opere più contestate di tutti i tempi per blasfemia, ci sono capolavori del calibro di ‘La colazione sull’erba’ di Manet, o ‘Alison Lapper incinta’ di Marc Quinn. Non c’è stato bisogno, perché il loro commento, a fronte del quadro ‘incriminato’, è stato: ‘È bello’. Poiché credo anch’io che, come scriveva Simone Weil, ‘Ciò che è sacro nell’arte è la bellezza’, per noi l’arte di Andrea Saltini è sacra".

r.m.