REDAZIONE MODENA

Grandinata mette in ginocchio la montagna Danni a colture e auto: strade come fiumi

Colpiti vari comuni, in particolare Pievepelago, Palagano e Montefiorino. Il sindaco Braglia pronto a chiedere lo stato di calamità

Nel pomeriggio di ieri si è verificata una delle più vaste e forti grandinate che si ricordino nell’alto Appennino modenese, dal Frignano (da Serramazzoni a Lama Mocogno, da Fiumalbo a Pievepelago) a tutta la Valle del Dragone (Frassinoro, Montefiorino e Palagano). In serata la rete regionale ha rilevato 70 mm di precipitazioni sul Cimone (rimasto ‘imbiancato’ sopra i 1500 metri di quota), 40 alle Polle, dai 25 ai 30 mm nei comuni a valle. Impressionanti le dimensioni di alcuni chicchi fino ad una decina di centimetri immortalati a Dogana di Fiumalbo, Palagano, Serramazzoni e La Verna di Montefiorino.

A Pievepelago non vi sono stati chicchi di dimensioni eccezionali come altrove, ma qui gli accumuli nel paese hanno raggiunto i 20 centimetri di altezza portando un paesaggio da pieno inverno. La grandine ha ostruito le condotte di sfogo dell’acqua, così da ostacolare la circolazione stradale e provocare vari allagamenti di scantinati, negozi e piani terra. Problemi sulla viabilità frazionale, da Rovaceto di Rocca a Tagliole, con squadre di operai impegnate a togliere terriccio e rami dalle sedi stradali. Il sindaco Corrado Ferroni valuterà l’entità dei danni per un’eventuale richiesta di interventi straordinari. Nel Pelago ed in altre zone vi sono stati black out elettrici, della rete telefonica e di internet. Danneggiate parecchie auto ed un gran numero di alberi, con interventi del Vigili del Fuoco per quelli pericolanti. Nell’economia domestica, gravi danni alle coltivazioni ed alle piante da giardino. Impressionante il ‘crollo’ delle temperature: a Pievepelago e Fiumalbo si è passati in poco tempo dai 25 gradi del primo pomeriggio a soli 10 gradi verso sera. A pochissimi chilometri di distanza, a S.Annapelago e san Pellegrino in Alpe, non è caduta neppure una goccia d’acqua: a conferma della variabilità meteo delle zone del crinale.

Diversamente, è stata particolarmente colpita la zona di Palagano. "A un certo punto – testimonia il sindaco, Fabio Braglia – cadevano dei chicchi grossi mele. La caduta di grossi chicchi è stata limitata nel tempo, ma nel suo complesso la grandinata è durata circa una mezz’ora. Con il supporto del nostro personale tecnico, è in corso la valutazione dei danni. Sicuramente, chi aveva in quei momenti auto all’aperto o aveva fatto il fieno, avrà subito dei danni, ancora appunto da quantificare. Molto probabilmente – ha detto Braglia – chiederemo lo stato di calamità naturale per quanto è accaduto suil territorio comunale". A Montefiorino la grandinata e il violento acquazzone hanno procurato danni alle colture agricole, specialmente al grano, granoturco e fieno, ma anche distrutto orti, giardini e picchettato carrozzerie di autovetture. Il temporale ha colpito specialmente la zona che dal capoluogo si estende verso Palagano, con la frazione La Verna. "La grandine è partita con i chicchi piccoli come il riso – racconta Cecilia Bertani di La Verna –, poi, in mezzo all’acqua, sono cadute palle da tennis enormi".

I tecnici del comune sono subito usciti per verificare i danni. "Abbiamo avuto il solito straripamento del reticolo di superfice, il sistema fognario non regge più a questi acquazzoni violenti – ha detto il sindaco Maurizio Palladini –. Di certo saranno elevati i danni anche all’agricoltura. È un clima inspiegabile come accade spesso di recente".

Subito è intervenuta la Coldiretti: "Annientata la coltivazione di grano dell’azienda Il Monte di Palagano. L’azienda, condotta da Andrea Ferrarini, produce grani antichi che lavora nel mulino a pietra per ottenere farine e altri prodotti. Un esempio virtuoso di azienda giovane in un territorio a rischio spopolamento che oltre ad aver visto distrutto buona parte della produzione in campo proprio a pochi giorni dalla raccolta, conta gravi danni alle strutture col capannone totalmente allagato". Grandine anche a Pavullo, Serra e Marano e, per pochi minuti, a Modena.

Giuliano Pasquesi

e Walter Bellisi

(ha collaborato

Marco Pederzoli)