L’omicidio avvenne durante la notte: gli esiti dell’autopsia lo hanno confermato. In aula, però, sono state illustrate anche le possibili dinamiche che hanno portato al terribile decesso della vittima. E’ stato sentito il medico legale nominato dalla procura, ieri, in aula nell’ambito del processo per il delitto di Alessandro Gozzoli, il 41enne di Bazzano (nel bolognese) trovato morto all’interno del suo appartamento di Casinalbo il 10 marzo di un anno fa. La vittima aveva mani e piedi legati. A processo, dinanzi alla Corte D’Assise c’è un ragazzo di 20 anni: la difesa ha optato per il rito ordinario. Il presunto complice, invece, sarà giudicato con rito abbreviato. Per quest’ultimo, 21 anni la procura nei giorni scorsi ha chiesto 18 anni di carcere. Le accuse, nei confronti dei due amici, che hanno entrambi il domicilio in un campo nomadi di Bologna, sono quelle di omicidio volontario, rapina aggravata e indebito utilizzo di carte di credito. Ieri la dottoressa Silvestri, medico legale nominato dal pm ha sostanzialmente spiegato in aula (il processo si svolge a porte chiuse) le attività svolte in sede di autopsia. Il consulente si è anche soffermato sulle possibili dinamiche che hanno portato al decesso del 41enne, posto che la morte della vittima fu causata da un’asfissia meccanica. Infine la dottoressa Silvestri si è espressa in ordine ai risultati tossicologici, confermando infine come il decesso di Gozzoli sia avvenuto durante la notte tra il nove e dieci marzo dello scorso anno. Successivamente sarà sentito il consulente di parte nominato dalla difesa, il dottor Lorenzo Varetto e, infine, si valuterà se sentire in contraddittorio i due medici legali. La prossima udienza è prevista per il 21 gennaio prossimo. La tragedia, lo ricordiamo, avvenne nel corso di un gioco erotico. Gli imputati, dopo il delitto fuggirono a bordo dell’auto della vittima, dopo avere rubato dall’appartamento di Gozzoli le carte di credito e i computer portatili. Dagli accertamenti – coordinati dalla procura, nella persona del sostituto procuratore Francesca Graziano era emerso come quella notte i due si fossero recati nella sua abitazione di Formigine. Durante la serata, secondo gli accertamenti svolti dai carabinieri, gli imputati avrebbero immobilizzato la vittima per poi provocarne la morte. Una volta fuggiti dall’abitazione del 41enne i due, nelle ore successive al delitto avevano effettuato diversi pagamenti con le carte sottratte a Goggoli; infine erano fuggiti il primo in Romania e il secondo a Wembley, in Inghilterra.
Valentina Reggiani