Maranello (Modena), 12 agosto 2023 – Tutto è partito come una normale cena in un chiosco a Maranello, pensata per trascorrere insieme una calda serata estiva e mangiare gnocco fritto e tigelle in compagnia. Una cena che però, al contrario, è stata rivoluzionata non appena è giunto il momento di pagare il conto finale: "un conto salatissimo – segnala uno dei commensali – eravamo in tredici adulti e undici bambini: a fine serata ci è stato detto che dovevamo sborsare 845 euro".
Conto sceso a 585 euro dopo le proteste dei clienti, seppur questa cena sembra non essere stata ancora da loro "digerita". "Oltre allo gnocco e alle tigelle, c’era qualche tagliere, ma tutt’altro che ricco – continua – e soltanto per quanto riguarda il bere - cioè delle bottigliette d’acqua, delle bibite e qualche birra – abbiamo pagato 130 euro. Insomma, un salasso: quando ne siamo venuti a conoscenza, l’abbiamo fatto subito notare, perché ci sembrava un prezzo improponibile. Anche perché alcuni dei bambini che erano a tavola con noi sono molto piccoli e non mangiano di certo così tanto".
A quel punto "la titolare dice di venirci incontro, togliendo così 260 euro. Il conto è stato diviso per tredici persone, escludendo chiaramente i bambini, quindi alla fine abbiamo pagato novanta euro a coppia. Comunque, per quanto mi riguarda, un prezzo esagerato per mangiare gnocco e tigelle in un chiosco – va avanti –. Anche in quel momento, mi sono insospettita: non ho capito nemmeno perché non siamo arrivati a una cifra tonda: su che base ha fatto questo sconto? Continuo a pensare che sia un qualcosa di assurdo. Avvertirò la finanza dell’accaduto".
D’altra parte però, la titolare del chiosco riavvolge il nastro e dice la sua: "Una scena del genere non mi è mai successa in sedici anni di attività: sono arrivati alle 18 per prenotare gnocchi e tigelle, e alle 19.30 era tutto pronto per essere servito in tavola. Hanno mangiato di tutto e di più, senza limiti: questo significa che non ho portato tre o quattro tigelle a testa, ma molte di più, fino a che tutti non avevano la pancia piena. Il tutto, arricchito da numerosi taglieri di affettato, dodici in tutto. Senza dimenticarci poi del bere".
Non solo. "In tavola comunque erano ventiquattro persone. E il conto è stato diviso per tredici: è chiaro che una coppia con un figlio solo, in questo modo, ha pagato ’tanto’. Ma una famiglia con tre bambini, invece, ha pagato molto poco. Alla fine ho abbassato il prezzo per quieto vivere, per concludere tutto il caos che si era generato, per nulla piacevole".