Modena, 11 marzo 2023 – "Ci siamo sentiti ieri (giovedì, ndr) alle 16. Era tranquillo, ci siamo presi in giro come al solito nella chat di gruppo e salutati. Non posso credere che sia morto". Disperazione e incredulità: è ciò che si respirava ieri davanti alla palazzina al civico 35 di via Bassa Paolucci a Casinalbo di Formigine, dove Alessandro Gozzoli è stato trovato morto in camera da letto. A fare la tragica scoperta, nell’appartamento al primo piano, è stata la sorella della vittima, allertata dalla datrice di lavoro dell’uomo preoccupata dal suo silenzio.
Sul posto sono arrivati gli amici dell’uomo, tra cui un ragazzo visibilmente sotto choc ed un’amica - titolare del bar di Casinalbo - che ha spiegato come avesse sentito Alessandro giovedì pomeriggio e come fosse tranquillo e allegro. "Diceva che lavorava tanto e usciva poco per questo – spiega – ma era in ottima salute. Siamo tutti sconvolti".
Sul posto anche gli stessi datori di lavoro del giovane, sconvolti e in lacrime. Difficile per loro spiegarsi la presenza dei carabinieri in forze, dei medici legali e del pubblico ministero di turno. I coniugi Montanari sono arrivati di corsa da Modena dove gestiscono un’agenzia di consulenza del lavoro, in via Giardini. Alessandro Gozzoli era loro dipendente da 5 o 6 anni. Hanno spiegato di essersi allarmati ieri mattina, non vedendolo arrivare al lavoro. Insieme alla sorella della vittima, poi, sono entrati in casa.
"Mi sono preoccupata perché lui non rispondeva al telefono, ho quindi chiamato la sorella, che è venuta qui a Formigine col papà e lo abbiamo trovato così... si sarà sentito male – ipotizza Elena Montanari – Forse è stato un infarto, era sul letto e non abbiamo visto segni di violenza. Stava benissimo, fino alla sera prima ci siamo sentiti, era tranquillissimo, forse si è sentito male. Sono cinque anni che lavorava con me, era un bravo ragazzo, simpatico, tranquillo, non aveva problemi, nemmeno economici. – ricorda la donna – Si era trasferito qui perché era di Bazzano ma aveva voluto avvicinarsi all’ufficio, a Modena".
Il dispiegamento di forze messo in campo, però, fa intuire che potremmo trovarci davanti a una morte violenta, pur non essendo stati notati dai testimoni segni chiari né sul corpo né segni di colluttazione in casa.
Il marito della datrice di lavoro, Mauro Montanari, che lavora nella stessa agenzia, aggiunge: "E’ un dipendente del nostro ufficio da anni, non sappiamo nulla di quello che può essere accaduto. Siamo entrati, la sorella è entrata con le chiavi ed era morto. Non rispondeva al telefono da stamattina (ieri, ndr). Sono venuto a prendere il suo gatto...".
"Abitava qui da un anno o poco più, lo vedevo sempre da solo ma non lo conoscevo", dice un negoziante della zona sorpreso dalla presenza del 118 e macchine dei carabinieri.
Anche una coppia di vicini di casa pur non conoscendolo personalmente, poiché abitava nel condominio da poco, lo descrivono come una persona gentile: "Salutava sempre quando lo incontravamo in cortile o nei garage ed era sempre cortese".