BENVENUTI nella giungla degli affitti agli studenti universitari. Canoni fuori mercato, regole paradossali, contratti (quasi) in nero, il panorama modenese è un’antologia di casi al limite, casi che stanno spingendo centinaia di ragazzi a rinunciare addirittura all’iscrizione in Ateneo. Le stanze a disposizione, come noto, sono poche e questo spinge molti proprietari alla speculazione selvaggia. Lo sa bene il 22enne Camillo Roberti, abruzzese, fresco dottore in Economia aziendale a Ferrara, iscritto alla magistrale in ‘Direzione e consulenza d’impresa’ al Dipartimento di Economia ‘Marco Biagi’.
Roberti, cosa è successo?
«A ottobre inizierò le lezioni, mentre la mia ragazza farà la specialistica ma a Reggio Emilia. A metà agosto abbiamo cominciato a cercare una soluzione dove andare a vivere insieme, dando la precedenza a Modena. Ci siamo subito orientati su una doppia, ma sarebbero andati bene anche un bilocale o un monolocale. Il nostro budget era di 300 euro a testa, quindi 600 euro complessivi».
La ricerca si è rivelata più ardua del previsto?
«Ardua è un eufemismo, diciamo è stata disastrosa. Molte delle camere doppie vengono date soltanto a uso singolo perché i proprietari temono che standoci in due – soprattutto se fidanzati – ci si stanchi presto e si finisca per cercare qualcosa di più grande, interrompendo anticipatamente il contratto. Ero anche disposto ad andarci a vivere da solo, ma poi avrei comunque dovuto pagare il canone per due persone, assurdo…».
Quindi non vi siete imbattuti in nulla di interessante?
«A dire il vero, ad un certo punto avevamo anche trovato una doppia in zona Foro Boario a 550 euro, ma le condizioni dell’appartamento erano pessime».
In che senso?
«Nel senso che avremmo dovuto vivere con altri tre studenti, ma con una cucina grande nemmeno due metri quadrati con un fornello da campeggio e un lavello che sembrava una bacinella. Oltretutto in bagno non si riusciva neppure ad entrare».
Altre proposte al limite?
«Parecchie. Una signora, per esempio, ci aveva chiesto 900 euro per una stanza doppia, un’altra ci affittava una matrimoniale a 400 euro, ma soltanto se pagavamo tramite Airbnb, quindi senza un contratto regolare. Io e la mia ragazza abbiamo una borsa di studio e siamo obbligati ad avere un accordo trasparente…».
Quindi come vi siete mossi?
«Abbiamo abbandonato l’idea di vivere a Modena e ci siamo concentrati su Reggio Emilia. Anche qui non è stato facile, molte agenzie ci hanno trattato con sufficienza, poi fortunatamente abbiamo trovato un bilocale in piazza Fontanesi».
Che idea si è fatto di questa situazione?
«Premetto che a Ferrara, dove ho studiato negli ultimi tre anni, pagavo 250 euro per una doppia da solo ed ero di fronte al Castello Estense. Venendo a Modena, purtroppo c’è una tendenza di proprietari ad approfittarsene, forse perché l’aumento degli studenti negli ultimi anni è stato altissimo e hanno fiutato l’affare. So che l’Università di Modena e Reggio Emilia sta attivando ulteriori convenzioni per individuare nuovi alloggi, ma bisognava muoversi molto prima. Tanti studenti come me che vorrebbero trasferirsi in città stanno rinunciando per la difficoltà a trovare affitti abbordabili».