di Alberto Greco
Una struttura semiresidenziale per accogliere nel loro percorso terapeutico minori e adolescenti tra i 14 e i 18 anni con problematiche psicopatologiche. E’ stata inaugurata ufficialmente ieri in Villa Messerotti-Benvenuti a Villanova dal Ceis, che l’ha ricevuta in affidamento con un contratto. Si chiama "Gen-Z" e ieri è stata aperta alla città.
"A Modena – spiega padre Giuliano Stenico - abbiamo aperto su richiesta dell’Ausl questa comunità diurna con pernottamento per adolescenti che fossero in emergenza. Si tratta spesso di ragazze e ragazzi che non escono di casa, non vanno più a scuola, interrompono i rapporti sociali. Una tipologia nuova di disagio legata anche al fatto che la nostra società sta diventando sempre più prestazionale e troppo velocizzata nei cambiamenti. Alcuni non riescono più a stare su un nastro che va troppo veloce. Come è comprensibile le famiglie sono in grossa difficoltà a gestirli e il loro numero sta aumentando esponenzialmente", osserva padre Stenico. Come da tradizione per tutte le strutture Ceis sta già funzionando a pieno regime. Ha aperto, infatti, il 29 novembre scorso con i primi ingressi. Da allora sono stati inseriti tutte le settimane nuovi ospiti prendendosi in carico 35 ragazze e ragazzi, 31 dei quali stanno ancora frequentando il centro, mentre 4 sono stati già dimessi in accordo con il Servizio di Neuropsichiatria dell’Ausl. Questo dà la dimensione di quanto sia estesa e complessa la problematica.
"Contemporaneamente in struttura – spiega Martina Bottazzi, coordinatrice dell’Area Psico-Sanitaria minori e adulti del Gruppo Ceis - sono presenti 8 ragazzi e l’effettiva frequenza viene concordata con il neuropsichiatra di riferimento e la famiglia nel momento in cui si definisce il progetto individualizzato con gli obiettivi specifici". Gen-Z è un progetto unico nella sua tipologia in Emilia-Romagna e risponde alle raccomandazioni regionali del febbraio 2017, riguardo a percorsi di cura dedicati ad accesso facilitato con lo scopo di promuovere benessere, prevenire i rischi e offrire uno spazio per genitori e adulti di riferimento. L’obiettivo di Gen-Z è offrire un’opportunità di socializzazione per rimettere in campo abilità sociali che permettano a questi adolescenti di riprendere le normali attività. "Conoscere e farsi conoscere diventa occasione per accompagnarli all’utilizzo di ciò che il territorio offre. L’intento - conclude Sabina Rosa, responsabile della Comunità Ceis - non è confinare gli ospiti in una monade chiusa in sé stessa, ma riattivare capacità e risorse individuali per affacciarsi sul mondo sia con proposte usufruibili anche da esterni a Gen-Z, sia portando gli ospiti fuori dalla struttura per partecipare ad attività di altre associazioni".
Tra gli ospiti, c’è chi si ferma in Comunità delle mezze giornate, chi di più. L’équipe è composta da 6 persone, educatori, psicologi, un tecnico della riabilitazione psichiatrica. Ogni ospite ha unafiguradi riferimento (coordinato dai responsabili di struttura) che ha il compito di redigere, in accordo con gli operatori del servizio di Neuropsichiatria Infanzia e Adolescenza, il ‘Progetto terapeutico individualizzato’ con gli obiettivi specifici che si intendono raggiungere, le azioni da mettere in campo e la programmazione delle verifiche da effettuarsi sia con gli operatori di Neuropsichiatria che con la famiglia.