
Presentata la prima immissione della miscela naturale
Modena, 1 aprile 2025 – La transizione energetica, necessaria per salvare il pianeta, è un’impresa immane. Vero, ma questa consapevolezza rischia di diventare un alibi che riduce i comportamenti virtuosi. Anche perché i messaggi contraddittori, tra fughe in avanti e repentine marce indietro, si sprecano. E invece qualcosa di concreto si può già fare, partendo da caldaie e fornelli di casa. Lo dimostra la sperimentazione avviata dal Gruppo Hera, che raggiunge un nuovo risultato importante: l’immissione, per la prima volta in Italia, di una miscela con il 5% di idrogeno in una rete di distribuzione del gas naturale.
La novità arriva da Castelfranco, nel recente comparto residenziale di via Terracini, ed è possibile grazie a un protocollo firmato da Inrete distribuzione energia (società controllata da Hera), ministero dell’Ambiente e Comitato italiano gas. L’obiettivo è far sì che gli impianti funzionino sempre più a idrogeno, dando un contributo alla decarbonizzazione: il prossimo passo, a dicembre, sarà portare al 10% il livello di gas ’verde’ nella miscela. Il territorio, insomma, è pioniere nella grande e difficile transizione. Non a caso si sono mobilitati in molti, ieri mattina, per l’avvio della nuova fase di sperimentazione, che fino al 3 aprile riguarda un tratto di rete al servizio di circa quaranta famiglie, tutte informate fin da quando, nel 2021, partì l’iniziativa, già testata due volte usando una miscela con l’idrogeno al 2%.
Alla visita del cantiere di via Terracini, tra bomboloni di idrogeno, maxi valvole e cabine per ridurre la pressione del gas, hanno partecipato l’ad e il presidente esecutivo del gruppo Hera, Orazio Iacono e Cristian Fabbri, l’ad di Inrete Federico Bronzini, la presidente del Comitato italiano gas Dina Lanzi, il sindaco di Castelfranco Giovanni Gargano e uno stuolo di dirigenti e tecnici delle varie società coinvolte nell’operazione.
L’imprimatur istituzionale, molto deciso, è arrivato dal presidente della Regione Michele de Pascale. Alla fine il primo cittadino Gargano non nasconde la sua soddisfazione: "Quando mi fu proposto il progetto – ricorda – non mancavano i dubbi: bisognava convincere i residenti, per prima cosa, sulla bontà dell’iniziativa. La risposta è stata subito favorevole. Non pretendiamo certo di salvare il mondo partendo da Castelfranco, ma vogliamo dare un contributo alla tutela dell’ambiente. Ecco perché ho avallato questa novità, credo con una buona dose di coraggio, sapendo però che potevo contare sulle migliori competenze, a partire da Hera. E poi, come recita uno slogan che mi è caro, sono i folli ad aprire le strade che percorreranno i savi".
"Questo è un passo avanti importante verso la transizione energetica – spiega il presidente della Regione de Pascale – perché si utilizza green gas nella rete esistente, senza modificare gli impianti domestici e rispettando le norme di sicurezza. Tutto ciò è possibile grazie al gruppo Hera, nato dalla capacità di molti Comuni emiliano-romagnoli di unire le forze. La regione è ancora una volta laboratorio nazionale di innovazione sostenibile". "Il gruppo Hera – sottolinea l’ad Iacono – è in prima linea nell’abilitazione delle reti al trasporto anche di molecole verdi, con un modello di impresa che integra crescita industriale e sostenibilità. Il nostro ruolo è cambiato negli anni: da distributori di commodity a protagonisti della transizione energetica con le nostre infrastrutture. Il piano strategico 2024-2028 prevede 2,5 miliardi di euro di investimenti su 5,1 complessivi, per rendere la rete più efficiente. A due passi da qui c’è Hydrogen valley, dove produrremo idrogeno verde da energia elettrica solare. Spingere sulle rinnovabili non è solo un tema di sostenibilità, ma anche di competitività del sistema Paese".
"La rete del gas italiana è un unicum a livello europeo per estensione e capillarità, con 25 milioni di utenti", spiega l’ad di Inrete Federico Bronzini. Ecco il fulcro della scommessa: "Valorizzarla con l’utilizzo di un vettore energetico a basso impatto ambientale come l’idrogeno, senza modificare gli impianti esistenti". Certo, siamo ai primi passi: prima che all’utilizzo domestico su larga scala, è ragionevole pensare a un uso industriale, specie per le imprese energivore. Ma qualcosa si muove. E la sperimentazione coinvolge tutta la filiera del gas: dal trasporto ai produttori di caldaie e piani cottura. I test finali saranno estesi anche a valle del contatore (il dispositivo NexMeter di Hera), per verificare il funzionamento degli apparecchi domestici.