Vittorio Sgarbi, sottosegretario del Ministero della cultura, ha espresso in una intervista al Carlino alcune idee sulla Modena culturale. In particolare ha proposto di scorporare Ferrara dalle Gallerie Estensi di Modena e Sassuolo. Oggi risponde, a nome di Italia Nostra Modena, il presidente Giovanni Losavio.
Partiamo dalla Galleria e Biblioteca estensi da cui staccare la Pinacoteca ferrarese. Che cosa ne pensa?
"Noi di Italia Nostra abbiamo maturato convinzioni al riguardo, a partire dalla discussa annessione alla Galleria Estense, costituita in museo a gestione e direzione autonoma, della Pinacoteca nazionale di Ferrara". Dunque?
"Si tratta di un falso storico, così dicemmo, perché la Pinacoteca ferrarese ha tutt’altre origini e ad essa non si addice la qualificazione che la leghi alla dinastia estense. Si tratta infatti della raccolta già civica originariamente costituita dalle opere d’arte ricevute con le soppressioni napoleoniche e postunitarie degli enti religiosi e di pietà, raccolta ceduta dal Comune di Ferrara allo Stato negli anni ’50 del ‘900 e ricevuta dall’allora soprintendente e insigne studioso Cesare Gnudi".
Siete quindi favorevoli alla proposta di Sgarbi di staccare Ferrara dal museo diretto da Martina Bagnoli?
"Sì, ma la questione del doveroso, anche a parere di Italia Nostra, distacco non è certo di immediata attuazione, poiché richiede la modifica del regolamento di organizzazione del Ministero che vuole il decreto del presidente del consiglio dei ministri (dpcm)".
Veniamo a Palazzo Ducale: Giovanardi e Sgarbi dicono che senza una targa i turisti non si rendono conto che quel palazzo è il simbolo di un ducato che si allargava tra Modena, Reggio e la Toscana. Voi che pensate?
"A una vistosa lapide da incorporare nella facciata su piazza Roma del Palazzo Ducale, noi abbiamo espresso un motivato parere contrario. Ora torna il tema, ma la discussione è definitivamente chiusa con le convergenti determinazioni dello Stato e del Comune di Modena, cui spetta istituzionalmente i la competenza al riguardo".
Può spiegare meglio?
"C’è la competenza della amministrazione comunale sul fondamento della vincolante disciplina edilizia che esclude ogni innovazione se non in funzione di restauro nei prospetti degli edifici tutelati e come tali registrati anche nelle tavole di piano regolatore. Poi la decisione del soprintendente".
Quindi non se ne fa nulla?
"Motivatamente negato quell’inserto di iscrizione lapidea nel principale prospetto del palazzo, la questione di una eventuale segnalazione turistica di informazione culturale, in forma discreta e appropriata sul suolo pubblico e in stretta prossimità del palazzo, è rimessa alla discrezione della amministrazione comunale. Come peraltro è suggerito dalla stessa soprintendente".
Stefano Luppi