MARIA SILVIA CABRI
Cronaca

Gad Lerner e la guerra a Gaza: "Cerco la pace tra odio e fanatismo"

Domani sera alla Casa Museo Pavatotti, il giornalista dialogherà con il teologo Enzo Bianchi

Gad Lerner e la guerra a Gaza: "Cerco la pace tra odio e fanatismo"

Gad Lerner e la guerra a Gaza: "Cerco la pace tra odio e fanatismo"

‘Terrasanta e feticismo della terra’ è il titolo dell’incontro che vedrà protagonisti Gad Lerner ed Enzo Bianchi, domani sera alle 21 alla Casa Museo Pavarotti, a Modena, nell’ambito della rassegna ‘Musica Maestro!’, inclusa nel ‘Belcanto Modena Festival’. Quello tra Gad Lerner, nato a Beirut da una famiglia ebraica, giornalista, promotore e conduttore di formati tv che hanno fatto la storia del piccolo schermo, ed Enzo Bianchi, fondatore alla fine del 1965 della comunità monastica di Bose, di cui è stato priore fino al 25 gennaio 2017, sarà un dialogo/confronto su un tema drammaticamente attuale: dalla ferocia della guerra di Gaza giungono, infatti, a noi degli avvertimenti sul futuro che dobbiamo scongiurare ma al quale rischiamo di abituarci poco a poco. "E’ indubbio quanto io sia lacerato, coinvolto da questa guerra – afferma Gad Lerner -. Ho raccolto i miei pensieri e alcune possibili ‘spiegazioni’ su quello che sta accadendo, dal fanatismo alla ferocia, nell’ultimo mio libro, ‘Gaza. Odio e amore per Israele’, che nel giro di poche settimane è arrivato alla quinta ristampa, dimostrando un bisogno inaspettato di sapere". Secondo il giornalista, "esercitare spirito critico all’interno della nostra comunità di appartenenza, a costo di sopportare l’accusa di tradimento, è il tributo d’amore che le dobbiamo. Nonché il miglior sostegno che possiamo fornirle. Odio e amore per Israele. Odio e amore per la Palestina. Decifriamo il fanatismo identitario per ritrovare una fede più autentica, laica o religiosa, comunque umana".

"Ho avuto modo di conoscere in passato Enzo Bianchi, teologo e grande studioso dei rapporti tra le religioni, ed è un piacere e onore per me confrontarmi con lui su questi temi, al fine di trarre insegnamenti per l’oggi dalle esperienze passate (vedi le crociate) che assomigliano alla guerra attuale. Noi vogliamo dimostrare come, invece, le religioni possano unire. Esiste una leadership che utilizza argomenti religiosi per giustificare la proprietà di una terra, e se non si combatte o interamente per Israele o interamente per l’altra parte, si viene meno al dettame religioso. Questo è un fanatismo identitario che snatura: le religioni di per sé non sono tali, c’è chi le rende così, trovando terreno fertile sulle sofferenze del popolo ebraico e palestinese, inducendolo al fanatismo usando i testi sacri". Lerner sottolinea anche lo ‘scetticismo o idolatria della Terra’: "Affermare ‘dobbiamo tornare a Gaza ed ebraicizzarla perché questo era scritto nella Bibbia’, è una distorsione. Sembra un richiamo degli ultranazionalisti del Novecento che ritenevano che l’identità di un popolo fosse legata al luogo fisico".