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Fuga dei giovani: Frassinoro il più penalizzato

La popolazione invecchia in tutti i comuni dell’Appennino e si è vicini alla soglia critica oltre la quale è a rischio la sostenibilità economica

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La popolazione italiana invecchia sempre di più. E a ruota di questa tendenza nazionale c’è anche la montagna modenese. Stringendo lo sguardo sulla provincia, nel decennio 2011-2021, questo fenomeno è particolarmente evidente nei comuni dell’appennino.

La nostra ricognizione è avvenuta attraverso Modena Statistiche, il portale della Provincia dedicato alle rilevazioni in campo economico e sociale, e Istat.

Nel 2011, al primo gennaio, la montagna modenese aveva un rapporto tra la popolazione anziana e quella in età lavorativa pari al 42,4%. Al primo gennaio 2021 il rapporto è salito al 45,8%: la soglia ’critica’ del 50% è dunque molto vicina. Questo indicatore demografico è definito dagli studiosi di statistica indice di dipendenza degli anziani. Misura il rapporto tra la parte di popolazione anziana che non lavora (65 anni e oltre) e quella potenzialmente attiva (15-64 anni). Un eccessivo carico della componente anziana sulla parte di popolazione in età lavorativa è valutato negativamente ai fini della sostenibilità economica di un territorio. Al primo posto, in questa classifica tutt’altro che virtuosa, troviamo Frassinoro con il 63% (61,6% già 10 anni fa, la tendenza si conferma negativa ma non è una sorpresa). Tradotto: per ogni over 65 c’è poco più di una persona al lavoro (e dunque economicamente in grado di potersi ’fare carico’ di un anziano).

C’è un altro indicatore che permette di valutare il livello di invecchiamento degli abitanti: è l’indice di vecchiaia. Valori superiori a 100 indicano una maggiore presenza di anziani rispetto ai giovani. Nel 2011 il parametro medio riferito alla nostra montagna era pari a 210,1, nel 2021 è schizzato a 241. Ancora una volta, sul gradino più alto del podio 2021, troviamo Frassinoro con 418,2 (nel 2011 al suo posto c’era Montecreto con 444,4).

Si alza anche l’età media di chi vive in montagna: 47 nel 2011, 48,6 nel 2021. Al primo gennaio 2021 il comune ’più anziano’, non solo dell’appennino ma dell’intera provincia di Modena, è Frassinoro: 53,2.

Tra maschi e femmine, a livello di numerosità, mediamente prevalgono queste ultime. Indici superiori a 100 indicano prevalenza del sesso maschile, viceversa, quando sono inferiori, predominanza del sesso femminile. Nel 2021 il valore di riferimento medio in montagna è 99,7, nel 2011 era 97,3. Montecreto, con il suo 108, è il comune con più uomini di tutta la provincia.

Fanano (94,9) è il comune della montagna con più donne.

"Più vecchi sì ma anche più ricchi", commenta con una battuta il sindaco di Frassinoro Oreste Capelli. "Faccio un esempio: il reddito medio dei frassinoresi, pensionati, è più alto di quello dei palaganesi, più giovani ma anche più disoccupati. Qui in montagna c’è un problema di fondo che si chiama mancanza di una formazione specifica: i ragazzi residenti frequentano le scuole professionali a Castelnovo Monti o a Sassuolo, fanno stage nelle aziende prossime alle scuole e spesso lì si impiegano, emigrando dai territori montani e contribuendo così ad innalzare l’età media e a ridurre la spinta imprenditoriale autoctona".

Per realtà come Frassinoro, molto distanti ‘fisicamente’ dai principali hub commerciali, tecnologici e sanitari della provincia, puntare sulle pari opportunità digitali è il modo più tangibile di contrastare il pluridecennale stillicidio migratorio.

"Offrire ai ‘montanari’ la possibilità di studiare, lavorare ed essere assistiti a casa propria – conclude Capelli – significa ancorarli al loro territorio e diventare finalmente attrattivi".

Generoso Verrusio