
Ogni fine settimana l’autista di Enzo Ferrari veniva nel negozio per acquistare due-tre torte destinate alla tavola dell’ingegnere. Quante storie hanno attraversato il Forno Rinaldi, lo storico panificio di Formigine che ha terminato l’attività il 30 giugno scorso. "Il raggiungimento della pensione di Roberto e Franca (entrambi con oltre o quasi 50 anni passati a far pane e servire clienti) – ricorda il cugino Paolo Zanni – mette oggi fine ad una attività che per 91 anni ha affiancato la storia del nostro paese e di tutti quelli che hanno potuto mangiare pane e dolci ancora fatti nel modo artigianale tramandato dal Nonno Natale. Come non citare, ad esempio, le frappe della Franca? Da sole fanno Carnevale". È nel 1929 che Natale Rinaldi si trasferisce con la famiglia da Castelnuovo a Formigine e inizia, con le tre figlie Anna, Renata e Ines, l’attività dell’omonimo Forno. Viene aperto nella casa allora adiacente al Castello. "Da quei giorni, lui per tutti sarà ‘Nadalèin’ e per la famiglia Rinaldi l’inizio di quattro generazioni di fornai e pasticceri". A fine anni ‘50 il centro di Formigine viene ripensato per dare spazio e risalto allo storico Castello. La grande casa davanti alle mura viene abbattuta e nel 1958 il Forno Rinaldi si trasferisce: "Ma di pochi metri, nell’attuale e definitiva sede, sempre affacciato su Piazza della Repubblica, sempre nel cuore di Formigine". Un ricordo doveroso di Natale Rinaldi è legato ai tempi della guerra: lui segnava su quaderni la farina che dava ai formiginesi senza farla pagare ogni volta. "La garantiva anche a chi non aveva la ‘tessera del Partito Nazionale Fascista’ (la cosiddetta Tessera del Pane’), da cui dipendeva tanto delle possibilità di ottenere qualcosa in quegli anni: un atto di coraggio e altruismo". Alla fine della guerra diversi di quei quaderni furono usati da Natale per accendere il forno la mattina. Negli anni successivi fu eletto nel primo consiglio comunale del paese. Se l’attività arriva fino ai giorni nostri, lo si deve, prima, alle figlie di Natale: Anna, con il marito Guerrino Quartieri che diventa ‘il fornaio’, e Renata. Anna era dotata di ‘mani d’oro’ nella pasticceria (davvero uniche le sue torte nuziali) e dava manforte al marito per il pane. Quindi Roberto, il figlio di Anna e Guerrino, già giovanissimo affiancò i genitori "e con la impareggiabile moglie Franca Bellei e la figlia Silvia, ha accompagnato i formiginesi fino ad oggi".
Gianpaolo Annese