GIANPAOLO ANNESE
Cronaca

Fiera, ecco la strategia di rilancio: "Tanti eventi per pubblici specifici"

L’amministratore delegato Momoli traccia le prospettive per il futuro del comparto: "Questa città è attrattiva"

L’amministratore delegato di ModenaFiere Marco Momoli soddisfatto di queste giornate: «. La specificità e la targetizzazione degli eventi è la strada per dare una prospettiva al comparto modenese»

L’amministratore delegato di ModenaFiere Marco Momoli soddisfatto di queste giornate: «. La specificità e la targetizzazione degli eventi è la strada per dare una prospettiva al comparto modenese»

"Modena Fiera? Nessun disinvestimento, siamo in contatto con le società di organizzazioni eventi con cui organizzare il calendario dei prossimi anni". L’amministratore delegato di ModenaFiere Marco Momoli saluta la conclusione della ottantaseiesima edizione della Fiera di Modena del 2025, organizzata e suddivisa in tre padiglioni. La giornata di ieri, incentrata sull’esposizione campionaria, si è sviluppata all’insegna della creatività handmade e sulle tradizioni gastronomiche di vari territori della Penisola, proponendo al pubblico un insieme di laboratori, punti d’osservazione diretta di artigiani a lavoro, assaggi di specialità tipiche. La giornata conclusiva, invece, sarà arricchita dallo spettacolo di Andrea Barbi, noto presentatore e dal cantante Marco Ligabue, che coinvolgeranno il pubblico con canzoni, giochi, degustazioni e racconti nell’area Casa &Tavola dalle 15.

Momoli, come è andato il cambio di formula? "I numeri sono buoni considerando l’introduzione del prezzo del biglietto e la riorganizzazione in corso". Il quartiere fieristico modenese ha un futuro insomma. "Come amministratore delegato ho il dovere di crederci. Il mercato fieristico in Italia è complesso e competitivo. Ci sono numerose manifestazioni che offrono una vasta scelta. In questo mercato tuttavia esistono delle nicchie, ed è in questi ambiti che dobbiamo muoverci incrementando gli eventi".

Si può anticipare qualcosa sulla programmazione prossima? "Siamo in contatto con società che organizzano eventi, non posso dire oltre perché le trattative sono in corso. Il solco comunque è stato tracciato per esempio dalla kermesse sui motocicli d’epoca, che è riuscita ad attirare un numero considerevole di visitatori, nonostante intorno a noi ci fossero altre manifestazioni di richiamo. La specificità e la targetizzazione degli eventi è la strada".

L’idea della ’fuga’ a Bologna delle iniziative vi spaventa? "Modena ha una superficie di 30mila metri quadrati, oltre non possiamo andare. È chiaro che manifestazioni come Champagne Experience o Play, che negli anni è cresciuta grazie a Modena, hanno bisogno di allargarsi: Play per esempio ha potuto estendersi su uno spazio di 40mila metri quadri invece dei 28mila passati, contando 34mila visitatori rispetto ai 29mila dell’anno precedente: per valorizzare la kermesse è stato giusto allestirla a Bologna".

Il fatto che la Camera di Commercio abbia investito su BolognaFiere lo considerate un segnale negativo? "Preferirei limitarmi a parlare del merito della Fiera, le operazioni finanziarie non le commento".

Come risollevare il quartiere fieristico? "Stiamo cercando interlocutori per convincerli a sviluppare partnership, sono società che si occupano di eventi. Non dobbiamo dimenticare che Modena offre valore aggiunto grazie al suo posizionamento geografico facilmente raggiungibile attraverso gli incroci autostradali dal centro Italia, Veneto e Lombardia, e per i redditi significativi dei suoi cittadini che la rendono commercialmente attrattiva".

Il timore è che la perdita di eventi significativi possa alla lunga impoverire il quartiere fieristico. "BolognaFiere, socio unico, ha stanziato investimenti che vanno nella direzione giusta, i bilanci parlano chiaro. Su Modena non c’è alcun disinvestimento, dobbiamo solo riorganizzare la programmazione".