Il loro è decisamente ‘Uno Spettacolo Italiano’. ‘Loro’ sono Niccolò Fettarappa e Nicola Borghesi, autori, registi e attori dell’opera che portano in scena, in prima assoluta, da domani a domenica al Teatro delle Passioni di Modena. Una produzione Emilia-Romagna Teatro Ert/Teatro Nazionale, Agidi, Sardegna Teatro. Ma cosa è ‘Uno spettacolo italiano’? Come spiegano Niccolò Fettarappa, attore e autore romano di varie apprezzate creazioni, tra cui Apocalisse Tascabile, che ha ricevuto il Premio In-Box 2021, e Nicola Borghesi, co-fondatore di Kepler-452, compagnia dal 2018 prodotta da Ert e premiata agli Ubu 2023 per il progetto ‘Il Capitale. Un libro che ancora non abbiamo letto’, "abbiamo deciso di salire insieme sul palco per interrogarci, con amara ironia, sulla politica italiana di oggi, attraverso l’unica cosa che sappiamo fare, ossia il teatro. Ecco che nasce uno spettacolo che è ‘al servizio’ del Paese, drammaticamente (no spoiler) patriottico: e lo abbiamo intitolato come farebbero autori di destra, ossia ‘Uno Spettacolo Italiano’. Noi, autori di sinistra, ci esercitiamo in un gioco mimetico di destra, con tanto di errori e sgrammaticature". Come sottolineano, "ci ritroviamo a vivere in un’Italia cambiata, in cui i nostri ‘spettacolini di sinistra’ non hanno più spazio. Per sopravvivere in un mondo in cui hanno vinto loro, e non sapendo fare altro nella vita se non appunto teatro, l’unica soluzione che è quella di diventare artisti di destra". ‘Siamo Nicola e Niccolò e siamo pronti a rinnegare tutto, siamo pronti a salire sul carro dei vincitori. E non faremo prigionieri’: i due artisti si informano, studiano, immaginano e fantasticano su che cosa significhi ‘destra’, su quali siano i suoi confini. Niccolò prende spunto da uno dei primi provvedimenti presi dal governo, la così detta ‘norma anti-rave’ e si chiede perché vietare proprio questo tipo di raduni, e nel cercare di capire il disegno nascosto dietro questa legge, si accorge di iniziare a pensare come un politico di destra. "Per scrivere questo spettacolo – spiega – ho cominciato a ragionare come un ministro dell’interno. Da quello che so nei rave è palpitante l’esperienza di massa festiva. E forse proprio per questo, sono stati vietati. Oggi abbiamo bisogno di patrioti, non di fricchettoni. E così la destra da due anni sta imponendo la sua festa: questo spettacolo è nato da questi due anni di protratta allucinazione".
"La svolta a destra riguarda non solo il nostro Paese ma il mondo intero – prosegue Nicola –. Così con Niccolò ho voluto provare a entrare in quest’ottica di destra e nel patriottismo, che forse possono dire molto non solo sulla realtà che stiamo vivendo ma anche su noi stessi. Ci siamo detti che forse valeva la pena di scavare più a fondo in questo posto profondo e ci siamo accorti che una ricerca che era cominciata con una risata finiva in un’angoscia profonda, in un qualcosa di perturbante perché alieno e familiare al contempo. Così abbiamo pensato che questo movimento – quello che va dall’ironia consunta di chi è sempre al di fuori e al di sopra delle cose al contatto con una parte irrisolta e problematica della nostra identità – dovesse essere anche quello da imprimere a ‘Uno Spettacolo Italiano’".