REDAZIONE MODENA

Fast fashion, capi alla moda a prezzi stracciati "Ma attenzione all’inquinamento del pianeta"

Il termine nasce a New York. Oggi ci sono tanti negozi. di questo tipo anche online. come ad esempio Shein.

Fast fashion, capi alla moda a prezzi stracciati "Ma attenzione all’inquinamento del pianeta"

Sappiamo tutti cos’è il ’Fast Fashion’?

Chi non ha mai acquistato un capo d’abbigliamento in una grande catena di negozi di moda? Il termine ’fast fashion’ ci rimanda subito a questo.

Nasce a New York nel 1989 e produce vestiti messi in vendita a prezzi stracciati e dunque catalogati come ’negozi non di marca’ in cui si vendono prodotti di scarsa qualità.

Ad oggi c’è una sfilza di negozi del genere anche online come, ad esempio, Shein, amato da tutte noi ragazze.

Il ’fast fashion’ sfrutta molto la manodopera e solo una piccola parte dei soldi guadagnati dai siti viene divisa tra i lavoratori.

Ogni lavoratore deve garantire la produzione di 500 capi al giorno e deve lavorare in media 18 ore ogni giorno e se vengono commessi degli errori spesso lo stipendio può persino diminuire. Specialmente per questo motivo, grandi quantità di prodotti arrivano in tempi molto ridotti nonostante provengano da posti lontani.

I giovani fino ad oggi hanno considerato di moda solo l’abbigliamento di marca e amato brand come Nike o Jordan che spopolano in tutto il mondo e che non sempre sono alla portata di tutti.

Invece, il ’fast fashion’ può essere considerato un processo di democratizzazione della moda, un fenomeno che consente a tutti di vestirsi seguendo le ultime tendenze con capi di media fattura e sono proprio questi abiti ad aver dato inizio ai negozi in cui andiamo a fare shopping noi giovani e non solo come Zara, Primark, H&M.

Il rovescio della medaglia è che il ’fast fashion’ inquina il pianeta perché emette troppi rifiuti.

Inoltre, i capi dei brand del ’fast fashion’, dopo essere stati testati, hanno evidenziato l’alto contenuto di sostanze chimiche pericolose.

Per questo noi pensiamo che la vendita debba essere ridotta al

minimo per salvaguardare la salute del pianeta e delle persone che lavorano in questo ambito. Martina Pontillo,

Sofia Sghedoni 3G

IC Ferrari

di Maranello