VINCENZO MALARA
Cronaca

Ex Fonderie pronte entro il 2026. Uffici e start up, piano da 30 milioni. Ecco la road map della rigenerazione

Il cantiere è partito nel 2020 incontrando alcuni intoppi dovuti ai costi e al reperimento dei materiali. L’area è da tempo degradata ma ora i lavori stanno procedendo per non rischiare di perdere i fondi Pnrr.

Ex Fonderie pronte entro il 2026. Uffici e start up, piano da 30 milioni. Ecco la road map della rigenerazione

L’area delle ex Fonderie al centro di un progetto di riqualificazione

Quasi 30 milioni di investimenti (con una buona fetta di fondi Pnrr) e un traguardo che non può essere mancato: il 2026. Proseguono senza sosta i lavori alle ex Fonderie, che già a partire dal prossimo anno mostreranno gradualmente il loro nuovo volto alla città. Dopo rallentamenti e blocchi (il primo percorso partecipato è datato 2009), progetti scritti e riscritti e un degrado incontrollabile, il complesso dell’ex stabilimento industriale abbandonato negli anni ‘80 (43mila metri quadrati di superficie), ha finalmente un destino certo con la sede dell’Istituto Storico (nella prima palazzina affacciata sul cavalcavia di Ciro Menotti) e soprattutto del Dast, il Distretto per l’accelerazione e lo sviluppo della tecnologia dedicato all’innovazione nel campo del settore Automotive. Dopo l’avvio del mega-cantiere nell’ottobre 2020 con alcuni intoppi e rallentamenti a causa delle difficoltà nel reperire i materiali e l’aumento dei costi, i lavori su tre dei quattro stralci previsti (l’ultimo è in corso di affidamento) continuano a ritmo costante e visto l’obbligo di completare la rigenerazione nel 2026 per non perdere il tesoretto Pnrr, l’intervento promette di procedere (finalmente) senza intoppi.

Ma andiamo con ordine e ricordiamo come e con quali investimenti stanno riprendendo vita le ex Fonderie. Il primo stralcio di lavori, dal valore complessivo di oltre 4 milioni e 150mila euro (finanziati con fondi statali e comunali più un contributo della Fondazione Modena), riguarda la riqualificazione della palazzina esistente, che diventerà la futura sede dell’Istituto storico, ospitando uffici e biblioteca. Qui la conclusione dell’intervento è prevista entro la prossima estate. Il secondo e il terzo stralcio rappresentano la parte più significativa del complesso industriale, circa 30mila metri quadri, il cosiddetto ‘quadrato dell’Innovazione’. Il recupero delle architetture industriali darà spazio a uffici, aree per allestimenti e laboratori di ricerca, con spazi flessibili e modulari, dedicati alle tecnologie applicate all’automotive e alla mobilità sostenibile con lo sviluppo di start-up che operano nel campo delle tecnologie innovative. Nel dettaglio, lo stralcio 2A, partito a febbraio di quest’anno, del valore complessivo di circa 6 milioni 250mila euro, finanziato con contributi della Regione Emilia-Romagna (800mila euro) e di Fondazione di Modena (2 milioni di euro) e per la parte restante da risorse comunali (circa 3 milioni e 450mila euro), porterà alla realizzazione del "Parco dell’Automotive", con il progetto Motor Valley Accelerator e spazi per l’incubazione, l’accelerazione e la crescita di start-up dei settori Automotive e Mobilità. L’intervento arriverà a conclusione entro il 2025, così come quello dello stralcio 2B (investimento pari quasi a 3 milioni di euro, di cui 2 milioni da contributo Pnrr) iniziato sempre a giugno. Lo stralcio 3, il più corposo, del valore di 14 milioni e 200mila euro (di cui 11 milioni e 200mila finanziati con contributo Pnrr) ha visto l’avvio sempre a inizio estate con conclusione programmata nel primo semestre del 2026.

Infine, sono attualmente in corso le procedure di aggiudicazione del quarto stralcio (quasi 2milioni di euro finanziati dall’Unione Europea attraverso i fondi Next Generation Modena) che prevede la bonifica di un’area esterna di oltre 2mila metri quadrati, che diventerà sede di un corridoio ecologico-ambientale a fianco della linea ferroviaria.

"Le ex Fonderie – spiega l’assessore ai Lavori Pubblici, Giulio Guerzoni – insieme al Pinqua, sono il fronte più rilevante e qualificante di investimenti finanziati con fondi Pnrr. Si tratta di interventi che possono davvero concorrere in maniera significativa al miglioramento e alla rigenerazione della città nella prospettiva della Modena 2030, in coerenza col Pug e col Pums. Sono cantieri molto complessi e quelli che abbiamo davanti sono i momenti decisivi per arrivare all’attuazione entro i tempi previsti dal Pnrr".