Il recupero dell’area delle ex Fonderie di Modena, dove troverà sede il ’Dast’, il Distretto per l’accelerazione e lo sviluppo della tecnologia, si fa sempre più vicino. Mentre proseguono i lavori del primo stralcio, con la riqualificazione della palazzina che diventerà sede dell’Istituto storico, il Comune ha avviato le procedure di gara per l’appalto integrato della progettazione e dell’esecuzione dell’intervento degli stralci 2B e 3, che rappresentano la parte più significativa del complesso, per un valore a base d’asta di 14 milioni di euro. Il valore complessivo dell’intervento è di 17 milioni di euro, con un finanziamento di 11 milioni e 200 mila euro del Pnrr e la scadenza è fissata al 13 febbraio. Nel frattempo, è stata avviata anche la procedura di gara per lo stralcio 2Aa, l’area che diventerà sede del Motor Valley Accelerator: il valore dell’intervento, sulla base del progetto realizzato da Democenter-Sipe, aggiornato agli aumenti delle materie prime, è di 6 milioni 249 mila euro, non prevede finanziamenti Pnrr, ma si avvale di contributi della Regione Emilia-Romagna (800 mila euro) e di Fondazione di Modena (2 milioni). L’Accelerator è promosso da Cdp Venture capital Sgr in collaborazione con Fondazione di Modena, Unicredit e Plug and Play. Questo intervento riguarda un’area di 1.375 metri quadri dell’edificio industriale, corrispondente a due campate accoppiate, occupando le 11 finestrature di facciata, mentre per altri 790 metri quadri è previsto uno specifico stralcio 2Ab.
Con gli stralci 2B e 3, invece, si lavora sul complesso del fabbricato industriale, in un’area che complessivamente è di circa 30 mila metri quadri. Qui troveranno sede le attività principali del Dast, soprattutto nel settore dell’automotive e della mobilità sostenibile con lo sviluppo di start-up che operano nel campo delle tecnologie innovative, favorendo l’incontro di idee e imprese per sviluppare progetti, favorire la nascita di nuove iniziative, la creazione di laboratori di ricerca di alto profilo, incubatori e acceleratori di impresa, centri di formazione, sedi di enti specializzati.
Il progetto, che prevede anche la bonifica dell’area d’intervento, mantiene la memoria degli elementi architettonici del passato industriale e prevede inserimenti innovativi, con le lunghe campate esistenti, in laterizio, che si contrappongono alla verticalità delle nuove torri, in lamiera dorata.
Per la bonifica dell’area esterna, invece, è previsto un ulteriore intervento su oltre mila metri quadrati, anche quello finanziato dal Pnrr nell’ambito del programma Next Generation Modena: le risorse, un milione e 917 mila euro, sono state assegnate lo scorso ottobre dall’allora ministero della Transizione ecologica per il recupero dei cosiddetti siti orfani allo scopo di migliorare il risanamento urbano; il progetto è in corso di definizione. Per il recupero completo del comparto è previsto, infatti, anche un quarto stralcio relativo all’area non occupata dai fabbricati industriali.