STEFANO LUPPI
Cronaca

"Este centrali in Europa: Mary merita una via"

Lo storico Franco Cardini senza indugio: "Fu regina di Inghilterra, non vedo perché non intitolargliela. Toscana piena di tributi ai Medici"

di Stefano Luppi

"Negare una strada a Mary of Modena non è un buon modo per costruire la memoria collettiva a Modena. Occorrerebbe usare un po’ la testa su questi argomenti, invece vedo molta ignoranza: gli Este in certi periodi erano importanti come i Medici". E’ tranchant lo storico fiorentino Franco Cardini, 82 anni e decine di libri e insegnamenti universitari all’attivo, intervenendo nel dibattito relativo alla opportunità di celebrare con l’intitolazione di una strada la modenese regina di Inghilterra Maria-Mary d’Este. La serie di opinioni su queste colonne è partita dalle considerazioni dello scrittore modenese Roberto Barbolini, cui sono seguite le idee relative alla celebrazione o meno, attraverso i suoi personaggi storici e tramite la toponomastica, di 250 anni di capitale del Ducato di Modena e Reggio dopo il passaggio di Ferrara alla Chiesa nel 1598.

La nobildonna modenese di casa d’Este, al secolo Maria Beatrice d’Este vissuta tra il 1658 e il 1718, era la figlia del duca Alfonso IV d’Este e Laura Martinozzi, nipote del cardinale Mazzarino: come moglie di re Giacomo II Stuart fu regina consorte d’Inghilterra, Scozia e Irlanda nel triennio 1685-88. E’, sostanzialmente, una "sconfitta" della storia poiché quell’anno il re inglese venne deposto e finì la dinastia degli Stuart al potere. Della sua città non si interessò mai molto, pare, e non vi tornò più visto che passò il resto della vita in esilio in Francia.

Il professor Cardini ha le idee chiare: "I nomi di strade e piazze sono un tema che riguarda l’unità e la memoria di una comunità e chi dice che non era un personaggio così centrale a Modena fondamentalmente dà ragione a chi vuole intitolarle una via. Che danno farebbe? Molti invece i ‘pro’ alla dedicazione, appunto, come del resto accade dappertutto. La Toscana, la mia regione, è piena di strade e piazze che fanno riferimento ai personaggi della famiglia Medici oppure dei granduchi d’Asburgo Lorena tra cui Pietro Leopoldo che fu il primo ad abolire la pena di morte nel 1786". Cardini non comprende completamente la scelta, spiegata dai consiglieri comunali Pd Di Padova e Malagoli, di intitolare vie solo a certe categorie e a personaggi dell’800-900. "Ma che paura c’è? – continua il prof toscano – Invece di essere felici di avere avuto una dinastia di duchi, con tanti punti negativi come dappertutto ovviamente, ma decisamente centrale in Europa... Gli Este rischiarono anche di divenire re di Gerusalemme e pure d’Italia, sono storicamente importantissimi".