
di Davide Miserendino Cattiva organizzazione, poca attività in laboratorio, dialogo con le aziende ’asfittico’. E la brutta sensazione di non essere più così preparati ad affrontare il futuro. Sono questi i punti salienti di una lettera che alcuni studenti del terzo anno del corso di laurea di Ingegneria del veicolo hanno spedito alla nostra redazione. I ragazzi chiedono, per ovvi motivi, di rimanere anonimi, ma le critiche sono decisamente circostanziate. In parole povere, questi studenti si sentono ’traditi’: si aspettavano un certo tipo di formazione, prettamente pratica, ma dicono di essersi sporcati le mani ben poco. E, come si legge, sospettano...