STEFANO MARCHETTI
Cronaca

Ert, il presidente Barbolini fa tris: "Il teatro si apre a nuovi linguaggi e noi resteremo protagonisti"

L’ex sindaco di Modena e assessore regionale confermato alla guida per altri quattro anni "Per me è un onore poter continuare questa esperienza". Nel cda anche Francesco Gilioli del Ministero.

Ert, il presidente Barbolini fa tris: "Il teatro si apre a nuovi linguaggi e noi resteremo protagonisti"

L’ex sindaco di Modena e assessore regionale confermato alla guida per altri quattro anni "Per me è un onore poter continuare questa esperienza". Nel cda anche Francesco Gilioli del Ministero.

Sindaco di Modena dal 1995 al 2004, poi senatore fino al 2013, Giuliano Barbolini ‘inaugura’ il terzo mandato da presidente di Emilia Romagna Teatro: proprio venerdì pomeriggio, infatti, il consiglio generale di Ert Fondazione lo ha confermato alla guida del Teatro Nazionale per un altro quadriennio, fino al 2028. È stato anche designato il nuovo consiglio d’amministrazione di cui fanno parte Giacomo Manzoli, Cecilia Dazzi, Daniele Donati, Maria Grazia Scacchetti, Maurizio Gherardi e Francesco Gilioli (già capo di gabinetto del ministro Sangiuliano, incarico non confermato dall’attuale ministro Alessandro Giuli). Nuovo presidente del Collegio dei revisiori è Federico Caracciolo, designato sempre dal Mic, insieme ai riconfermati Silvia Caporali e Pietro Speranzoni (con Federica Bedoni e Bernardo Fascia come membri supplenti).

"Per me è un onore poter continuare questa esperienza alla guida di Ert, e ringrazio i soci per la loro fiducia riconfermata", dice Barbolini che presiede Ert dal 2016. Il quadriennio appena trascorso era iniziato in maniera piuttosto complessa: "Ci insediammo il 1° luglio del 2020, quindi in pieno periodo Covid, con tutti i problemi connessi – ricorda il presidente –. I teatri erano rimasti chiusi per molti mesi e nell’autunno l’attività venne di nuovo bloccata. La situazione era veramente delicata. Alla riapertura delle sale, abbiamo dovuto via via riallacciare il rapporto con il pubblico che si era interrotto. Gli spettatori sono ritornati e hanno rinnovato il loro legame con noi: i risultati dell’ultima stagione ci dicono che è stato completamente recuperato il pubblico, anzi sono state superate le presenze del periodo precedente il Covid". Ert abbraccia sette teatri in cinque città, Storchi e Passioni a Modena, Arena del Sole e Moline a Bologna, Bonci a Cesena, Dadà a Castelfranco e Fabbri a Vignola. Dal 2015 ha ottenuto il riconoscimento di teatro nazionale e nell’ultimo anno si è classificato al primo posto per qualità artistica e volume di attività, in rapporto alla dimensione: nel quadriennio appena trascorso è stato nominato l’attuale direttore Valter Malosti.

"Io vedo Ert come una realtà capace di rafforzare sempre più il radicamento nei territori, ma anche soggetto protagonista della vita artistica nazionale e internazionale, soprattutto in chiave europea, proprio perché il teatro oggi si apre sempre più a nuovi linguaggi e nuove visioni – sottolinea Barbolini –. Anche per questo avvertiamo l’esigenza, anzi la necessità, di riprendere il filo del festival Vie che intendiamo riproporre dal 2025, probabilmente con cadenza biennale. Già nei prossimi giorni, con la rassegna ‘Opening’ nei nostri teatri offriremo una vetrina della creatività italiana contemporanea: con il ritorno di ‘Vie’ allargheremo nuovamente lo sguardo anche oltre i confini". Quando però gli chiediamo quale sia lo spettacolo che ha amato di più in questi anni, il presidente Barbolini risponde diplomaticamente: "Tutti i titoli che abbiamo prodotto e proposto si sono dimostrati di alta qualità: se ne indicassi uno, piuttosto che un altro, forse compirei un’ingiustizia. Perché per me tutti gli spettacoli che Ert porta in scena sono come figli, pezzi di cuore".