"Energica, risposte rapide o scioperiamo"

Carpi, il sindacato Fiom Cgil da l’ultimatum alla proprietà. "Basta inutili lungaggini, i lavoratori non possono restare appesi a un filo"

"Energica, risposte rapide o scioperiamo"

Lo stabilimento di Energica a rischio chiusura

Risposte rapide e concrete oppure di nuovo sciopero. Sono determinati e diretti i sindacalisti della Fiom Cgil Carpi, Leo Puca e Manuele Pelatti, che stanno seguendo da vicino la situazione di crisi della ‘Energica Motor Company’, l’azienda di Soliera che progetta e produce moto elettriche. "La Fiom e i lavoratori si aspettano che si arrivi ‘al sodo’ domani, senza ulteriori inutili e inspiegabili lungaggini. In caso contrario ci sarà l’inevitabile protesta dei lavoratori davanti ai cancelli dell’azienda", rimarcano i sindacalisti. Da mesi l’azienda versa in una seria crisi economico-finanziaria, con i 50 dipendenti in contratto di solidarietà (con pagamento diretto da parte dell’Inps) che scade il 22 ottobre prossimo, e sfratto esecutivo del capannone congelato per 120 giorni a seguito di composizione negoziata del debito. Dopo lo sciopero dei lavoratori, una decina di giorni fa innanzi ai cancelli dello stabilimento, mercoledì e venerdì ci sono stati due incontri in Regione tra sindacati, Rsu, la proprietà e la sindaca di Soliera Caterina Bagni, peraltro non risolutivi. "La direzione di ‘Energica Motor Company’ (la maggioranza delle quote, il 75% è detenuto dal Fondo americano Ideanomics), sta tenendo i lavoratori appesi a un filo - affermano Leo Puca e Manuele Pelatti -. L’incontro di venerdì in Regione è stata, infatti, l’ennesima fumata nera. L’amministratrice delegata aveva comunicato a Fiom Cgil, Rsu e istituzioni che il Consiglio di Amministrazione si sarebbe riunito nel pomeriggio di venerdì stesso, e ciò al fine per decidere se l’azienda fosse nelle condizioni di dare continuità produttiva o se invece fosse necessario aprire una procedura di liquidazione giudiziale. Per questo al tavolo regionale venerdì mattina è stata pressione affinché venisse data notizia sulla decisione quanto prima per poter attivare l’ammortizzatore più congruo per i 45 lavoratori, ossia aprire la cassa integrazione per crisi, oppure, per cessazione di attività d’impresa. È urgente tutelare i dipendenti, visto che la prossima settimana sarà l’ultima coperta dal contatto di solidarietà e dal 23 ottobre restano scoperti". Quello che rimarcano dalla la Fiom Cgil è che "nonostante la sollecitazione, fino a venerdì sera non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione e solo su espressa richiesta alla Amministratrice delegata ci è stato comunicato lo spostamento del Consiglio di amministrazione alle 15 di domani. Un ennesimo rinvio che accresce lo stato d’ansia dei lavoratori in attesa di conoscere il loro futuro prossimo".

Maria Silvia Cabri