Energica chiude. Il Cda decide per la liquidazione

Soliera, Fiom Cgil: "La cassa va attivata subito". Gasparini (Pd): "Addio a un simbolo d’innovazione". .

Energica chiude. Il Cda decide per la liquidazione

L’interno dello stabilimento di Energica

carpi

‘Energica Motor Company’, l’azienda di Soliera che progetta e produce moto elettriche, verso il fallimento. I 45 dipendenti e il sindacato Fiom Cgil ci hanno sperato fino all’ultimo ma la decisione del Consiglio di amministrazione dell’impresa (la maggioranza delle quote, il 75% è detenuta dal Fondo americano Ideanomics) è suonata come una sentenza di condanna: "‘Energica’ si appresta ad accedere alla liquidazione giudiziale ex artt. 121 e ss. CCII". Prosegue la proprietà: "Nonostante gli sforzi diretti da parte della dirigenza e la ricerca da parte degli stessi di ulteriori nuovi investitori, il management ha dovuto purtroppo riscontrare, financo in queste ultime ore, la sopravvenuta impossibilità di coltivare proficuamente le trattative così avviate, e proseguite al fine di ricercare la migliore valorizzazione degli attivi legati alla continuità aziendale, nell’interesse dei creditori. In tale contesto di assenza di alternative praticabili, la liquidazione giudiziale rappresenta un atto dovuto che consentirà la distribuzione degli attivi liquidatori ai creditori, nel rispetto delle cause legittime di prelazione e della loro par condicio". Quelle di ieri sono state lunghe ora di attesa per i lavoratori: il Cda si è riunito alle 15 e solo dopo le 22 si è avuta notizia della decisione. "Ci abbiamo sperato fino all’ultimo – affermano i sindacalisti della Fiom Cgil Carpi, Leo Puca e Manuele Pelatti – ma purtroppo le cose sono andate male. Almeno è stata messa la parola ‘fine’ e sappiamo cosa ci attende. Ora si apre il procedimento di liquidazione e il curatore si muoverà in modo tale da garantire la maggior soddisfazione del credito". "La priorità assoluta per noi adesso – proseguono i sindacalisti – è la tutela dei dipendenti visto che la prossima settimana sarà l’ultima coperta dal contatto di solidarietà e dal 23 ottobre restano scoperti. I tempi sono stretti e il primo pensiero domattina (stamattina per chi legge, ndr) sarà quello di ‘correre’ per attivare il prima possibile la cassa integrazione per cessazione d’attività, cercando di scongiurare il rischio di un vuoto della loro copertura. L’auspicio è che la Regione e le istituzioni continuino ad interessarsi della vicenda". Ieri anche Stefania Gasparini, candidata per Pd alle regionali, era intervenuta al riguardo, dopo essere andata sul luogo a manifestare solidarietà ai lavoratori: "Perdiamo un esempio di realtà manifatturiera con spiccata vocazione all’innovazione tecnologica in chiave di sostenibilità. Ora lottiamo per i lavoratori e le loro famiglie".

Maria Silvia Cabri