GIORGIA DE CUPERTINIS
Cronaca

Emergenza abitativa in città: "Affitti a canone concordato, un trend in continua crescita"

Le associazioni firmatarie degli accordi territoriali per la casa presentano il primo bilancio "Uno strumento utile per calmierare i prezzi del mercato libero. L’impegno sia massimo".

La presentazione del bilancio riguardo gli accordi territoriali per la casa

La presentazione del bilancio riguardo gli accordi territoriali per la casa

Per "costruire" il futuro serve sì guardare avanti, ma senza dimenticarsi di raccogliere allo stesso tempo i frutti di ciò che è stato "seminato" in passato.

Così, precisamente a un anno di distanza, le associazioni firmatarie hanno svelato il primo bilancio riguardo gli accordi territoriali sulla casa: un bilancio che, tra dati e prospettive, porta con sé un’importante inversione di rotta.

Come noto infatti, gli accordi territoriali per la casa sono intese tra le associazioni di settore, sostenute dalle amministrazioni locali, che definiscono aspetti e caratteristiche dei contratti di affitto a canone agevolato o concordato in una determinata area. Uno "strumento che consente ai proprietari di accedere

al regime della cedolare secca e quindi di fruire dell’imposta sostitutiva al 10% rispetto al 21% dei contratti a canone libero, oltre ad aliquote Imu agevolate – spiegano – e che per gli inquilini, invece, si traducono in un vantaggio sul costo dell’affitto". E così, se dal primo settembre 2023 sono entrati in vigore i nuovi accordi territoriali, prima a Modena e poi nel resto della provincia, i primi risultati non si sono fatti attendere.

Lente di ingrandimento alla mano, nella città della Ghirlandina, per quanto riguarda i nuovi contratti del 2023, la media degli affitti a canone libero risulta essere pari a 823 euro mensili, mentre il costo medio del canone concordato è di 519 euro: quest’ultima tipologia rappresenta in città, già oggi, il 56,5% dei 3343 contratti registrati in totale. Una tendenza peraltro in crescita: da dati interni alle organizzazioni firmatarie, sempre a Modena città, i contratti a canone concordato nei primi otto mesi di quest’anno sono in costante aumento, tanto da prevedere di arrivare a fine anno a coprire due terzi dei nuovi contratti abitativi.

Discorso a parte la locazione per le stanze, che era per l’appunto assente dai contratti a canone concordato fino allo scorso settembre: essendo un elemento nuovo, i dati sono ancora in fase di raccolta, ma si stima che durante quest’ultimo anno "centinaia di nuovi contratti abbiano utilizzato il canone concordato con affitti medi mensili intorno ai 300 euro". "Un risultato positivo – conferma Francesco Lamandini, presidente Asppi Modena – perché gli accordi preparati un anno fa stanno presentando oggi i risultati sperati. A ogni modo, è chiaro che il problema legato alla carenza di alloggi rimanga tuttora. La disponibilità va aumentata, tenendo conto in particolar modo del boom dell’università e di lavoratori, che non va mai sottovalutato".

"Gli accordi territoriali? Uno strumento che funziona – fa eco Raffaele Vosino (Confappi) – questo soprattutto perché siamo partiti da quello che era il bisogno dei cittadini. Prima si parlava di un’emergenza abitativa colossale e grave, oggi mi sento di dire, da ottimista, che con questo lavoro di squadra lo scenario appare migliore, seppur rimanga un tema, quello della casa, molto delicato".