
Il gruppo ‘Un Comune per tutti’, che sostiere la candidata, replica a Vaccari "Fedeli ai valori del centrosinistra, anche se il partito ha scelto di non schierarsi".
"In un sistema democratico, l’alzarsi di una voce che propone un progetto che guarda al futuro non può essere considerato una minaccia, ma una ricchezza. La candidatura di Eva Baraldi è legittima e rappresenta un’opportunità per un confronto aperto". Non si è fatto intimidire dalle parole del segretario provinciale del Pd, Stefano Vaccari e del commissario di San Prospero, Simone Silvestri, il gruppo "Un Comune per tutti" che sostiene la candidatura a sindaco di Eva Baraldi. Dopo la conferenza stampa dei vertici del Partito Democratico che senza un’intesa tra i due gruppi di centrosinistra sanprosperesi, quello di Baraldi appunto e quello di Sauro Borghi, aveva lasciato chiaramente intendere che nessuno dei due potesse rappresentare il Pd, ricevendone il sostegno, l’ultimatum per un tentativo in extremis di riconciliazione e ricomposizione pare definitivamente caduto nel vuoto.
"Noi crediamo – spiegano i sostenitori del gruppo "Un Comune per tutti", nel quale militano molti iscritti Pd, Eva Baraldi compresa - che l’unità del centrosinistra debba essere costruita con il dialogo. Non si può parlare di responsabilità senza garantire pari dignità a chi ha sempre lavorato per il bene della comunità con trasparenza e coerenza. La pluralità di idee e la possibilità di una competizione democratica, come quella delle primarie, sono valori fondamentali: spetta ai cittadini scegliere il loro candidato. Proprio per questo, Eva Baraldi - è l’affondo finale rivolto al Pd locale lasciando intendere il suo tradimento, che "inizialmente – a loro dire - aveva accolto questa proposta, salvo poi accantonarla quando Sauro Borghi ha deciso di non partecipare - ha deciso di mettersi a disposizione dei cittadini di San Prospero, restando fedele ai valori del centrosinistra e in particolare a quelli del Pd, anche se il partito ha scelto di non schierarsi. La sua candidatura non è una rottura, ma un atto di coerenza e servizio nei confronti della comunità, affinché possa scegliere liberamente il proprio futuro".
La partita tutta interna al centrosinistra, e segnatamente al Pd - si direbbe -, dopo questo annuncio è agli sgoccioli e rimanda la soluzione della contesa ai 4.500 elettori che il 25 e 26 maggio dovranno votare a San Prospero per sindaco e consiglieri comunali. Le premesse per questo esito nel campo del centrosinistra c’erano tutte già da quando a dicembre il gruppo "Un Comune per tutti" era uscito ufficializzando le proprie condizioni, sottraendo così al Pd la ricerca di una composizione che evitasse la rottura. Adesso – come direbbe Cesare – "il dato è tratto" e a San Prospero sarà sfida a tre col Pd, sebbene partito di maggioranza relativa nel Comune, nel ruolo di spettatore.
Alberto Greco