REDAZIONE MODENA

Eccidio alle Fonderie: "Basta precarietà, servono salari equi"

Ieri la commemorazione davanti al cippo per i sei operai uccisi nel 1950 "Il ricordo di questa tragedia ci faccia riflettere sul lavoro e sulla sua difesa".

Eccidio alle Fonderie: "Basta precarietà, servono salari equi"

"Combattere la precarietà e assicurare che ogni lavoro venga retribuito in modo equo è un dovere politico e morale". Lo scandisce il sindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli, ieri in occasione del 74esimo anniversario dell’eccidio delle Fonderie riunite di Modena, dove il 9 gennaio 1950 sei operai persero la vita sotto il fuoco della Polizia durante lo sciopero generale proclamato dalla Camera confederale del lavoro per protestare contro i licenziamenti decisi dalla direzione aziendale. Alla cerimonia, organizzata da Cgil, Cisl, Uil, il sindaco ha deposto una corona d’alloro al cippo che ricorda i sei operai uccisi: Angelo Appiani, Renzo Bersani, Arturo Chiappelli, Ennio Garagnani, Arturo Malagoli e Roberto Rovatti (altre 200 persone rimasero ferite). Era presente anche il presidente della Provincia, Fabio Braglia, il quale sprona a sua volta affinché "il ricordo di questa tragedia, che tanto ha significato per la nostra comunità, ci offra un momento di riflessione sul lavoro e sulla sua difesa, pilastro fondante della libertà, della democrazia e della dignità dell’uomo". Per Muzzarelli, in ogni caso, "stiamo vivendo anni non facili, con una crescente insicurezza economica. Per questo motivo, rinnovo l’impegno dell’amministrazione comunale e di tutto il sistema socio-economico modenese nel tavolo per una ‘Modena competitiva, sostenibile, solidale’ per un lavoro sicuro e stabile, con retribuzioni giuste. La precarietà- rimarca il sindaco- porta spesso ad insicurezza, sociale e anche sul lavoro". I segretari di Cgil, Cisl e Uil, Daniele Dieci, Rosamaria Papaleo e Roberto Rinaldi, insieme alle autorità cittadine hanno deposto alle 9.30 corone di alloro in memoria degli operai. "Anche con il sacrificio di quelle vite umane e con quella dura stagione di lotte per i diritti, si avviò- ricordano i sindacati- il difficile cammino della costruzione della democrazia industriale e del civile convivere democratico nella nostra provincia". Quest’anno la memoria dell’eccidio è affidata anche alla performance multimediale ’Il rumore del 9 gennaio’ che, con suoni e voci, luci, immagini e musica, consente di immergersi nel clima di un luogo diventato simbolo dei conflitti operai del dopoguerra. L’allestimento site-specific, realizzato dal collettivo Soundtracks, è promosso dal Comune e da Modena Città creativa Unesco per le media arts, come frutto della collaborazione tra Centro Musica e Istituto storico di Modena nell’ambito delle iniziative del Comitato per la storia e le memorie del Novecento.