
De Cecco e Anzani, attualmente entrambi sotto contratto con Modena
È un Simone Anzani che usa più volte la parola "rimpianto" quello che commenta l’uscita di scena di Modena dalla corsa scudetto, un Anzani che si concentra sui play off per il quinto posto ("meglio vincerli che perderli, soprattutto a Modena") e che dice che le domande sul futuro "vanno fatte alla società", non a lui che ha un altro anno di contratto e vuole rispettarlo, in un’interpretazione leggermente diversa da De Cecco ma nella sostanza simile.
Anzani, partiamo dalla sconfitta di gara 3. Epilogo inevitabile?
"Abbiamo perso contro una squadra incredibile, non devo dirlo io. Con l’organico che ha, Perugia da un momento all’altro è in grado di accelerare e portare a casa set e partite. Quindi complimenti a loro. Da parte nostra però ci sono una serie di rimpianti".
Quali?
"Beh, in gara 1 potevamo andare 2-0, poi loro fanno una copertura incredibile, perché hanno giocatori incredibili, sul set point e il match va 1-1 e prende la loro strada. Al PalaPanini in gara 2 eravamo 24-21 nel secondo set e l’abbiamo perso: forse avremmo perso comunque 3-1, ma sarebbe stata una partita diversa se avessimo vinto quel parziale. In gara 3 lo stesso".
Ci racconta gara 3?
"Abbiamo avuto un atteggiamento non molto aggressivo a inizio partita e con Perugia non va bene, non va bene in generale nell’alto livello. Dopo però devo dire che la reazione è stata ineccepibile nel terzo e nel quarto set e dobbiamo farci i complimenti, rimpiangendo appunto le occasioni perse".
Ora i play off per la Challenge Cup. Chiudere la stagione con in tasca l’Europa avrebbe un sapore diverso?
"L’anno scorso con la Lube lo abbiamo vinto, il torneo per il quinto posto. Un torneo che spesso si snobba, ma è meglio vincerlo che perderlo, soprattutto a Modena dove poi sappiamo come reagisce la piazza, i titoli eccetera. Dobbiamo provare delle cose, magari anche in ottica futura, ma con l’obiettivo di continuare sulla strada intrapresa in questi play off".
La strada giusta?
"Beh, se l’avessimo presa qualche mese fa avremmo sicuramente qualche certezza in più. Sono contento di questa reazione, è dall’inizio dell’anno che spingo questa squadra dicendo che avrebbe potuto giocare a questi livelli e ne sono ancora convinto. Il potenziale non è stato forse espresso al cento per cento, ma c’è da lavorare per il futuro".
Ecco, il futuro. Quale sarà il suo?
"Non rispondo mai a queste domande, chiedete alla società. Io ho un contratto e lo voglio rispettare, anche se l’ultima volta che ero qua avevo un contratto anche per l’anno successivo e non è proprio andata come volevo".
Alessandro Trebbi