E’ ancora allerta arancione a Modena, dopo l’innalzamento dei livelli di fiumi e torrenti. Il monitoraggio resta costante con i ponti nei punti ’critici’ rimasti a lungo chiusi per precauzione: hanno poi riaperto in serata. Questo anche a causa del lento deflusso della piena che ha tenuto col fiato sospeso la nostra provincia e che ha fatto scattare l’ennesimo bollettino di allerta. Quella di ieri, a causa del maltempo che si è abbattuto su tutta l’Emilia Romagna, è stata una giornata di apprensione e disagi. Fortunatamente non si può parlare di ‘catastrofi’ come nella vicina Romagna. Ieri sono state una decina le richieste ai vigili del fuoco e, oltre ad alcuni alberi caduti ed un paio di prosciugamenti, sono stati segnalati due smottamenti su strade nel territorio di Pavullo e Serramazzoni. Ieri mattina, inoltre, nella zona est è stata tratta in salvo una persona rimasta bloccata in casa nell’area golenale del fiume Panaro che si è allagata con oltre un metro di acqua. Si tratta di un uomo di 50 anni che aveva trovato riparo nell’abitazione e che, sorpreso dalla piena, ha iniziato a gridare richiamando l’attenzione dei vicini. Sono stati così avvisati i vigili del fuoco arrivati in stradello Romano col gommone: con tecniche fluviali hanno portato in salvo l’uomo, fatto scendere dalla finestra.
Diversi gli interventi anche in altre zone della città, condotti dai volontari come spiega Sara Ballotta, vice coordinatrice del gruppo comunale Protezione civile di Modena. "L’intervento si è concentrato più che altro a Fossalta, nel canale di Fossa Bernarda, dove già alle 5 di giovedì si stava accumulando l’acqua. Abbiamo posizionato una motopompa rilanciando l’acqua in campagna al fine di non fare tracimare il canale sulla via Emilia".
Ieri alcuni allagamenti si sono registrati dinanzi alle scuole Buon Pastore. "Sono vent’anni che questa situazione si trascina in via Valli – afferma un papà – fortuna che qualche genitore nel suo piccolo fa dei lavoretti. I bambini a causa dell’acqua facevano fatica a raggiungere la scuola".
A Carpi, invece, sopralluogo tecnico all’ospedale Ramazzini, dove le incessanti piogge degli ultimi giorni hanno causato nella notte il cedimento di una piccola porzione di intonaco in un locale del Servizio di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (NPIA), che in quel momento era chiuso. Mentre si sono registrate infiltrazioni all’ospedale di Vignola; l’Ausl fa sapere che a causa dell’emergenza maltempo, ci sono stati interventi in alcune sedi ma l’impatto sull’utenza si è limitato alla riprogrammazione di qualche appuntamento.
Facendo il punto sulla viabilità, hanno riaperto ieri sera Ponte Alto e ponte dell’Uccellino, tra Modena e Soliera. Rimasti chiusi ponte di Navicello vecchio sul Panaro e il ponte di strada Curtatona sul torrente Tiepido. Ieri è stata poi chiusa via Rio Benedello, la strada che inizia dalla Fondovalle a Festà di Marano e arriva fino a Benedello di Pavullo a causa della fuoriuscita di acqua. Sulla Fondovalle, in località ’i Grottoni’ é istituito anche un senso unico alternato a causa del cedimento di una parte della scarpata di valle. Mobilitati tecnici, volontari, Protezione civile e pompieri.
Diverse squadre di vigili del fuoco e mezzi sono partite per andare in soccorso alle popolazioni alluvionate della Romagna dove si registrano centinaia di sfollati.
Inevitabili le reazioni politiche: "Il Governo Meloni ha stanziato diversi milioni di euro per la sistemazione e riqualificazione di alvei e fiumi ma dalla Regione ne sono stati spesi meno della metà. Come Fd’I faremo un esposto alla Corte dei Conti affinché tutte le responsabilità siano accertate" dichiara la deputata Daniela Dondi. Su questo punto ’incombe’ anche un esposto del Codacons alla Corte dei Conti regionale e alle varie Procure, tra cui Modena: "Abbiamo deciso di rivolgerci alla magistratura contabile e a quella penale affinché aprano una indagine sul caso". "Ritardi e soldi a disposizione spesi male – rimarca il vice coordinatore regionale FI Antonio Platis –. A Modena, dopo due alluvioni in 10 anni, solo costosi interventi tampone mentre siamo ancora all’anno zero sulle grandi opere infrastrutturali per l’adeguamento delle arginature più a rischio, come quelle del Panaro cedute nel 2020, e soprattutto delle casse di espansione". Così Barbara Moretti, M5s: "Non si può solo continuare a procedere con interventi tampone". Diego Lenzini, capogruppo Pd risponde all’onorevole Dondi parlando di "inaccettabile strumentalizzazione nei confronti delle istituzioni locali. Il Governo, rallentando i finanziamenti per le ricostruzioni e i ristori dopo maggio 2023, prima lascia la Regione e le comunità locali sole a far fronte all’emergenza, per poi dire che non è stato fatto abbastanza".