Era qui, nelle province di Reggio e Modena e in particolare a Bibbiano, Sassuolo e Polinago, che faceva base l’enorme giro di spaccio messo in piedi da un’organizzazione criminale italo-albanese. All’alba di ieri è stata data esecuzione a quindici misure cautelari, di cui tredici in carcere e due agli arresti domiciliari, per i reati di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti e produzione e traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope. Un blitz con perquisizioni anche a Roma, Venezia, Brescia, Parma, Piacenza, Ravenna e Lucca.
Guardia di finanza e polizia di Stato hanno indagato per oltre quattro anni, su delega della Dda di Bologna, arrivando a delineare i confini di un traffico che allungava i suoi tentacoli lungo tutto lo Stivale, con approvvigionamento di stupefacenti in primis dal Sud America (Ecuador e Colombia), dai Balcani (Albania e Kosovo) e dai Paesi Bassi. Parliamo di una partita da 23 chili di cocaina, 6 di eroina, 80 di hashish e 240 chili di marijuana, per un controvalore stimato in 8 milioni di euro.
Tra i nomi che compongono l’organizzazione italo-albanese, che con base operativa a Reggio aveva messo in piedi un traffico di droga da 8 milioni di euro, c’è infatti anche quello di Daniele Gatta, 40 anni. È il genero di Fabrizio Piscitelli, conosciuto come ’Diabolik’, una delle figure chiave nel traffico di droga della città eterna, freddato il 7 agosto 2019 con un colpo di pistola alla testa al Parco degli Acquedotti di Roma.
Al filone della droga si aggiunge quello delle false fatture per 5,2 milioni di euro. "È emersa una continuità di rapporto con dieci soggetti, cinque stranieri e cinque calabresi domiciliati in provincia (deferiti alla procura di Reggio, ndr) dediti a frode fiscale per mezzo di sette società – spiega Maria Concetta Di Domenica, comandante del nucleo polizia economica finanziaria della guardia di finanza di Reggio –. Tra queste ne risulta una con sede a Parma, le altre sono nella provincia di Reggio, e tre sono cartiere.
g.b.