GIANPAOLO ANNESE
Cronaca

"Dovevamo vederci a cena, poi il messaggio: ’Aiuto’"

"Dovevamo andare a cena insieme, a un certo punto mi è arrivato un messaggio: ‘Mi hanno rapinato, aiuto!". A raccontare...

"Dovevamo andare a cena insieme, a un certo punto mi è arrivato un messaggio: ‘Mi hanno rapinato, aiuto!". A raccontare l’episodio è l’amico Paolo Alberto con cui il 75enne aveva appuntamento. "Dovevamo vederci prima al bar Molinari alle 19, per poi andare a cena al ristorante Bulldog. Poco dopo le 19 è arrivato a me, come ad altri, il messaggio. Ci siamo precipitati in via Taglio e abbiamo visto che c’erano la polizia e l’ambulanza". L’uomo ha notato che l’amico aveva il setto nasale rotto e una mano gonfia: "Non so di preciso cosa sia successo perché non abbiamo avuto il tempo di parlare. So che la notte scorsa non ha dormito a casa sua, ma dai familiari e che ieri mattina era tornato di nuovo in ospedale per accertamenti. Ci conosciamo da oltre 40 anni. Ieri eravamo sconvolti".

Intanto i commercianti che lavorano in centro sono divisi tra chi sostiene che "la situazione non è fuori controllo, che gli allarmi sono esagerati e finiscono col danneggiarci" e chi invece racconta di "almeno un episodio al giorno". Prendiamo via Taglio. L’episodio di sabato viene ritenuto da alcuni ‘un caso isolato’. Da altri "il risultato di una tensione che si respira quotidianamente". In sei anni "che sono qui – racconta Riccardo Sala di Via Taglio 12 – hanno provato al massimo una volta ad aprirmi la saracinesca. Quando hanno provato a disturbare, ho fatto capire loro che non era aria, ho fatto prevenzione, e li ho allontanati. Non ha senso descrivere il centro storico come fuori controllo. Alla fine la gente non ci viene più". I problemi del centro, aggiunge, "sono altri. I parcheggi per esempio, servono navette". Anche al Grottino osservano il via vai di gruppi di giovani: "Si fanno notare, tanti schiamazzi, ma di episodi veramente gravi, a parte quello di sabato e un episodio in piazza Matteotti, in questa zona ce ne sono stati pochi".

Al ristorante Mannarino, Umberto Iannone conferma come "questi ragazzini sono ovunque, però devo dire che ci sono posti ben più pericolosi di questo, per esempio il Novi Sad. Qui rimaniamo fino a mezzanotte e mezza, l’una, ma c’è una relativa tranquillità. Poi è chiaro che ogni tanto qualcosa succede...".

Non tutti però la pensano così. "Capita di imbattersi in questi gruppi giovanili, spesso hanno meno di 20 anni – racconta un commerciante che preferisce rimanere anonimo – ti vengono attorno, ti scrutano provocatoriamente. Capisci che è un attimo accendere la miccia...".

Mentre spostandosi in via Emilia centro la tensione sembra salire. Il titolare della Fornarina venerdì ha imbracciato un bastone e ha affrontato la baby gang da 15-20 persone, rimediando anche calci e pugni: "Sono qui da cinque anni, vengono qui in massa, vogliono rimanere sempre davanti al negozio, comprano e non pagano, urlano, spaventano i clienti, si azzuffano tra loro. Ho chiamato le forze dell’ordine, quelli se ne vanno, ma poi ritornano sempre".

g.a.