
Alzino la mano i savignanesi che, negli ultimi quarantuno anni, non sono stati almeno una volta a mangiare una pizza alla Lady, la storica pizzeria del centro di Doccia, in via Claudia 3640. Per tanti questa pizzeria c’è da sempre, e la buona notizia è che continuerà ad esserci. Dal prossimo anno, tuttavia, ci sarà un cambio al timone, perché il fondatore Leo Gruosso da Maddaloni (Caserta), per tutti semplicemente "Leo", ha ceduto l’attività e, proprio domani, effettuerà il suo ultimo giorno di apertura. Per le norme anti covid, la pizzeria sarà regolarmente aperta a pranzo, mentre alla sera effettuerà solo asporto.
Gli amici sono avvisati… Leo, perché si ritira?
"Ho trovato ’un eroe’ (Fabio Bonacci, ndr) che ha deciso di rilevare la mia attività. Dopo oltre 41 anni di lavoro (il prossimo aprile sarebbero stati 42) ho quindi deciso di lasciare".
Quando ha iniziato e come è arrivato a Savignano?
"A Savignano ho aperto la mia pizzeria nel 1979. Ma lavoravo già da tempo. Sono infatti nato nel 1956 e, già nel 1971, andai a fare un ’giro turistico’ ad Asti, in una pizzeria aperta da miei cugini, i Francese (questo è il cognome dei miei maestri Giuseppe e Silvio), che chiamarono il loro locale ’Grotta Azzurra’. Mi invitarono nella città piemontese perché dissero che avrei potuto andare a lavorare alla Fiat, a fare il meccanico. Invece, cominciai subito a lavorare in pizzeria a ritmi forsennati".
In che senso?
"Si lavorava fin dopo le 2 di notte, per fare le pizze a chi usciva dalla discoteca. E prima delle 10 del mattino del giorno dopo, bisognava essere già pronti per una nuova giornata. Praticamente, la percezione era come quella di lavorare 25 ore su 24".
Dopo Asti, come è arrivato in provincia di Modena?
"E’ stata…colpa d’Alfredo. Chissà quante volte avrò ascoltato quella canzone di Vasco, che per me significa tanto. Arrivai la prima volta a Modena per andare a trovare l’amico Alfredo che lavorava in una pizzeria in città, ’Di Teresa’, in via Emilia Ovest. Rimasi lì qualche tempo a lavorare, poi tornai per un breve periodo ad Asti, quindi a Maddaloni e infine, nel 1979, su indicazione di un rappresentante di caffè arrivai a Savignano, perché ero rimasto molto colpito dall’ambiente di Modena e mi piaceva l’idea di aprire un locale in questa provincia".
Ha trovato anche moglie nel modenese?
"No, mi ha seguito fin da Maddaloni: è Adele, che mi sta accanto praticamente da sempre. Abbiamo due figli, Graziella e Luca, tre nipoti più uno in arrivo".
Perché ha chiamato la stampa per congedarsi?
"Perché volevo ringraziare pubblicamente tutti i savignanesi, che mi hanno accolto come un figlio, e tutti i miei clienti. Sono davvero contento di essere capitato qui a Savignano, e ora continuerò a vivere qui".
Cosa farà "da grande"?
"A parte fare il nonno a tempo pieno, mi piacerebbe fare del bene alle persone. Non ho mai avuto particolari hobby, perché ho sempre lavorato tanto e sono contento di quello che ho costruito".
Marco Pederzoli