JACOPO GOZZI
Cronaca

Donne vigili del fuoco: "Noi, in prima linea al servizio della comunità"

Una rappresentanza tutta al femminile formata da Lucia, Cristina, Martina ed Erminia: "Qui a Modena abbiamo trovato un ambiente collaborativo. Non esistono lavori solo per uomini"

Le quattro donne pompiere in caserma di Modena

Modena, 7 marzo 2024 – In vista della Giornata internazionale della Donna prevista domani, un pensiero va a tutte quelle lavoratrici che, giorno dopo giorno, contribuiscono a sfatare il mito che esistano professioni soltanto maschili o femminili. Tra i Vigili del Fuoco di Modena, un corpo noto per essere composto prevalentemente da uomini, fino a ieri la rappresentanza femminile era formata da quattro donne: Lucia Sergio, Cristina Grieco, Martina Mazzi ed Erminia Rubino. Quest’ultima, a partire da oggi, ha ottenuto il trasferimento nel Comando di Milano. Parlando del loro mestiere, tutte e quattro concordano nell’aver trovato a Modena un ambiente sano, in cui gli stereotipi di genere sembrano superati.

"Avendo studiato ingegneria aeronautica – spiega Erminia Rubino, funzionaria ispettrice antincendi – vengo da un contesto universitario prevalentemente maschile e, di conseguenza, non ho mai vissuto questa disparità numerica tra uomini e donne come un peso. Inoltre, a Modena ho trovato sempre un ambiente collaborativo e, in particolare, i colleghi funzionari mi hanno accolta e aiutata nell’apprendimento di un incarico estremamente complesso. Dal mio punto di vista, spero di aver lasciato una buona impronta: qui ho avviato tanti progetti, soprattutto nel mondo della formazione e della prevenzione".

Nel curriculum modenese di Rubino, c’è già un elenco nutrito di episodi estremamente critici coordinati con freddezza. Forse il più noto, tra quelli recenti, è stata la gestione del grosso incendio che si è sviluppato alla Crm nel mese di gennaio.

"Appartengo al Corpo dei Vigili del Fuoco ormai da dieci anni – racconta Lucia Sergio – e attualmente ricopro il ruolo di autista: una professione che, se svolta da una donna, è associata a uno stigma sociale molto fastidioso. In ogni caso, pensando alla mia carriera, ho sempre trovato accoglienza e solidarietà da parte dei colleghi, sia quando mi sono occupata degli interventi operativi, sia ora che sono alla guida dei mezzi. Svolgendo questa professione, ci sono situazioni in cui essere donna è un valore aggiunto: mi è capitato molto spesso di intervenire in casi delicati, ad esempio incidenti in cui erano coinvolti bambini o altre donne e vedere che le persone si sentivano rassicurate da una presenza femminile".

Se Lucia Sergio, ormai, è una veterana, Martina Mazzi è entrata nel Corpo dei pompieri da poco, ma è già innamorata della sua professione. "Faccio parte del nucleo operativo dei Vigili del Fuoco di Modena solo da qualche mese – spiega Mazzi –, il lavoro sul campo mi appassiona e posso confermare che l’ambiente che ho trovato è straordinario: non vedo alcuna differenza nel trattamento che viene riservato a uomini o donne. È vero, il Comando di Modena è un’isola felice, ma pensando all’8 marzo, credo che si debba percorrere ancora tanta strada perché le donne possano raggiungere un’effettiva parità di genere in tutti gli ambiti della società".

"Ho sempre sognato di indossare questa divisa – racconta Cristina Grieco – e vincere il concorso che mi ha permesso di entrare nei vigili del Fuoco è stata una grande soddisfazione. Sono a Modena da un anno, prima ero a Belluno dove i problemi erano diversi: spesso avevamo a che fare con la neve. Attualmente, ho dovuto sospendere la parte operativa perché sono diventata madre, ma continuo a lavorare con continuità nell’Ufficio Prevenzione Incendi. Il lavoro sul campo, però, mi manca".