
I carabinieri stanno svolgendo le indagini a Tabina di Formigine, che riguardano l’aggressione a una donna di 65 anni. In carcere al momento è finito un ragazzo straniero di 17 anni
Formigine (Modena), 18 aprile 2025 – Tentato omicidio, violenza sessuale aggravata, rapina. Sono questi i pesantissimi reati di cui è accusato il 17enne tunisino finito in carcere dopo aver brutalmente aggredito, martedì mattina una donna di 65 anni a Tabina di Formigine. Ieri l’arresto del minore è stato convalidato dal giudice del tribunale dei minori e per il ragazzo è stato disposta la misura della custodia cautelare nel carcere minorile del Pratello.
La vittima, invece, resta ricoverata all’ospedale di Baggiovara: era stata inizialmente dimessa poi, a seguito della terribile aggressione, ha avvertito un grave malore ed ora è sottoposta ai necessari accertamenti. Non solo il minore ha trascinato per metri la vittima nel campo di via Tommaselli, dove la donna si era recata per fare jogging, come ogni mattina.
Il ragazzo, infatti, dopo la violenza e i colpi inferti sul volto, le ha stretto lo scaldacollo attorno alla gola, fino a farle perdere i sensi per poi rapinarla della fede che la vittima ‘custodiva’ al dito. Forse credendola morta si è quindi allontanato dal luogo della truce violenza facendo rientro in comunità, come se nulla fosse accaduto. E’ qui che i carabinieri di Sassuolo, poco dopo, lo hanno raggiunto e arrestato sequestrando i suoi effetti personali e cercando poi la refurtiva: la fede che, purtroppo, non è stata trovata.
La famiglia della vittima ha affidato un comunicato al proprio legale, l’avvocato Marco Pellegrini. “Ci teniamo innanzitutto a precisare un elemento fondamentale che, purtroppo, in queste ore rischia di essere travisato o semplificato: la vittima è riuscita a opporsi con forza al tentativo di stupro, riuscendo così a evitarlo. Purtroppo, non è però riuscita a difendersi dalla violenza brutale e ingiustificabile che si è scatenata nei minuti successivi al tentato assalto sessuale. Per rispetto della salute e della privacy della vittima e della sua famiglia, chiediamo che l’attenzione mediatica su questo caso si spenga quanto prima. Come famiglia – affermano -, vogliamo esprimere piena solidarietà alla sindaca di Formigine, alla sua amministrazione e alla comunità “Don Orione 80”. Gli attacchi rivolti loro in queste ore ci appaiono ingiusti, sproporzionati e irrispettosi del lavoro serio e quotidiano svolto per garantire accoglienza, assistenza e integrazione a un numero crescente di persone. Non riteniamo corretto – né utile per evitare che episodi simili si ripetano – colpevolizzare o screditare un’intera comunità per il gesto deplorevole di un singolo individuo, evidentemente fuori controllo”.