
C’è tutto lo spirito di don Zeno e ci sono le sue parole ‘chiave’ nell’ampio progetto che riporterà nel territorio modenese dove è nata l’originale esperienza di Nomadelfia, la città dove la fraternità è legge, fondata dal sacerdote carpigiano don Zeno Saltini a partire dagli anni Trenta del secolo scorso. ‘Nomadelfia. Profezia di giustizia e di fraternità’: questo il titolo dell’iniziativa che vede coinvolti San Giacomo Roncole, Mirandola, Nonantola, Fossoli, Carpi e Modena, i cosiddetti ‘luoghi di don Zeno’ (che ospiteranno una mostra diffusa), nel programma di iniziative in calendario da venerdì fino al 23 ottobre, promosse da Nomadelfia, Diocesi di Carpi e Fondazione Fossoli. "L’obiettivo del progetto – spiega Pierluigi Castagnetti, presidente della Fondazione Fossoli - non è solo rievocativo di un passato, ma è soprattutto quello di presentare una realtà unica dove i trecento abitanti che la popolano nelle vicinanze di Grosseto, suddivisi in 50 nuclei familiari, vivono concretamente nella quotidianità i valori a cui si ispirano: giustizia e fraternità. Inoltre – prosegue Castagnetti – queste iniziative consentono anche di ‘recuperare’ il debito verso don Zeno e verso Nomadelfia e le nostre colpe per non avere abbastanza valorizzato questa esperienza". Dopo la creazione, a San Giacomo Roncole dove negli anni Trenta don Zeno era in servizio, dell’opera ‘Piccoli Apostoli’, dopo la fine della seconda guerra mondiale, la comunità si trasferisce nell’ex campo di concentramento di Fossoli dove assume il nome di Nomadelfia. "Dobbiamo recuperare i suoi valori, evangelici ed estremamente attuali. Il fatto che la mostra si inauguri in contemporanea con il festival Filosofia, dedicato quest’anno al tema della Giustizia è molto importante: appesi al portico lungo piazza Martiri, a Carpi, ci sono dei pannelli che recano le frasi del sacerdote, espressione di una giustizia pratica e non parlata".
"‘Giustizia’ era la parola che don Zeno ripeteva più spesso – rimarca Francesco, storico e archivista di Nomadelfia – oltre ovviamente a ‘Gesù’. Per lui giustizia era ‘dare a ciascuno secondo le proprie esigenze’. Era per lui il primo passo dell’amore. Il termine ‘profezia’ è stato usato da papa Francesco quando è venuto da noi in visita nel 2018, affermando che Nomadelfia era una realtà profetica che vuole realizzare una nuova civiltà applicando il Vangelo". Il vescovo di Modena e di Carpi, monsignor Castellucci, ha usato la parola ‘sognatore’ riferendosi a don Zeno: "Ci sono i sognatori che si limitano a guardare la storia e quelli che invece si impegnano a cambiarla anche a costo di sacrifici o del proprio sangue. Ecco, per me don Zeno rientra in questa seconda categoria". Il progetto prevede, questo fine settimana alcuni momenti dedicati alla presentazione delle esposizioni. Si comincia dal Campo di Fossoli che ospita la mostra del fotografo Enrico Genovesi e una sezione della mostra diffusa ‘I luoghi di don Zeno’, sabato a partire dalle 17.30, mentre domenica alle 19 sarà inaugurata la mostra in Cattedrale a Carpi, in coincidenza con l’iniziativa ‘Campane per la pace’. Alla presentazione dell’iniziativa erano presenti anche il presidente della provincia Giandomenico Tomei e il sindaco di Carpi Alberto Bellelli.
Maria Silvia Cabri