
Carabinieri sul posto a Tabina di Magreta nel giorno dell’aggressione
"Conosciamo direttamente la Comunità Orione 80, alcune di noi hanno tutele attive in questo momento, e ci sentiamo di dire che sia una comunità che funziona bene". Il gruppo Tutori legali volontari di minori stranieri non accompagnati di Modena desidera esprimere pubblicamente "la propria solidarietà alla signora aggredita a Magreta, vittima di una terribile esperienza di violenza da parte di un minore straniero. Siamo vicini a lei e alla sua famiglia e speriamo possano superare rapidamente questo momento doloroso". Si tratta di Simona Vacondio, Sabina Machiavelli, Patrizia Baldini, Nora Sigma, Cristina Tazzioli, Beatrice Pellati, Cristina Giovanardi.
Come Tutori volontari "accompagniamo questi ragazzi nel loro percorso verso l’età adulta. Siamo osservatori attenti ed indipendenti (non percepiamo nessun compenso e non abbiamo nessun vincolo se non quelli della legge numero 47 del 2017), affinché sia garantito, ai minori, un proficuo percorso di integrazione nella nostra società". I Tutor conoscono "direttamente la Comunità Orione 80, alcune di noi hanno tutele attive in questo momento, e ci sentiamo di dire che sia una comunità che funziona bene: abbiamo sempre osservato una precisa progettualità di accoglienza, inserimento, istruzione, formazione professionale e sportiva che rende i ragazzi protagonisti attivi, responsabili e consapevoli, ben inseriti nel contesto sociale".
Questo "non è servito a prevenire un crimine orrendo da parte di un minore che dovrà rispondere individualmente del suo comportamento, ma non può annullare gli ottimi risultati avuti da tanti ragazzi passati per la comunità, di cui siamo testimoni diretti. Siamo sinceramente convinti che a Modena siano necessari più Tutori, molti di più di quelli oggi attivi, che facciano rete coi Servizi e le Comunità, diventino un concreto punto di riferimento per i ragazzi e collaborino alla prevenzione di comportamenti sbagliati e violenti come quello a cui abbiamo assistito pochi giorni fa".
Il 17enne ha aggredito brutalmente martedì scorso la donna di 65 anni a Tabina. Dopo la violenza e i colpi inferti sul volto, le ha stretto lo scaldacollo attorno alla gola, fino a farle perdere i sensi per poi rapinarla della fede che la vittima ‘custodiva’ al dito. Forse credendola morta si è quindi allontanato dal luogo della truce violenza facendo rientro in comunità, come se nulla fosse accaduto. È qui che i carabinieri di Sassuolo, poco dopo, lo hanno raggiunto e arrestato.