Valentina Beltrame
Cronaca

Divorzio all'inglese, coppia modenese truffata si ritrova ancora sposata

Il giudice inglese rigetta la separazione ottenuta a Londra

L’avvocato civilista Davide Guidi assiste una delle coppie cadute nella truffa dei divorzi lampo

Modena, 8 ottobre 2014 - DIVORZIO annullato e quindi matrimonio ancora valido. E’ finita male l’avventura intrapresa da due modenesi che, alcuni anni fa, dopo essersi lasciati, avevano deciso di percorrere la via del ‘divorzio breve’, cioè di divorziare a Londra tramite una procedura veloce di cui erano venuti a conoscenza su internet. Nei giorni scorsi, infatti, il presidente del Tribunale britannico specializzato in diritto di famiglia, Sir James Munby, ha annullato tutti i divorzi, già impugnati dal Procuratore presso la Corte della Regina, parlando di una «cospirazione per sovvertire il corso della giustizia su scala quasi industriale».  TRA le sentenze di divorzio annullate, anche quella dei modenesi che come gli altri 179 coniugi italiani coinvolti sono praticamente stati truffati da sedicenti avvocati. In particolare una intermediaria, che ha incassato oltre 5mila euro a coppia, ha fatto divorziare decine di coniugi, tra cui i modenesi assistiti dall’avvocato Davide Guidi, senza però informare i ‘clienti’ che solo chi é residente nel Regno Unito può accedere alla procedura e senza specificare che ad uno dei due sarebbe stata attribuita una residenza fittizia in Inghilterra. La residenza, infatti, era stata fissata presso una casella postale ed era la stessa per tutti. Proprio l’indirizzo, ricorrente per moltissime coppie italiane, ha attirato l’attenzione del Procuratore londinese che ha quindi aperto un’indagine scoprendo che 180 coppie italiane avevano pagato fior di quattrini a fantomatici intermediari per divorziare all’inglese, cioè molto più velocemente rispetto ai tempi italiani.  La 27enne modenese incappata in questa truffa, si ritrova quindi ancora sposata, malgrado si sia separata dal marito da alcuni anni. Alla ex coppia non resta altro che tentare la via del nuovo decreto legge sul divorzio (stavolta tutto ‘nostrano’) entrato in vigore lo scorso 13 settembre e che permette a marito e moglie un divorzio consensuale più breve davanti a un legale e non a un giudice. Il decreto, però, deve essere ancora convertito in legge e, in caso non ‘passi’, decadrà. «Stiamo cercando di trasmettere la sentenza pronunciata alcuni giorni fa a Londra e che annulla il divorzio della mia cliente dalla Royal Court al consolato generale e quindi al Comune — spiega l’avvocato Guidi — Per poi tentare la strada del decreto legge».  LA MODENESE aveva deciso di divorziare a Londra per accorciare i tempi. Su suggerimento di un’amica, aveva consultato internet e si era messa in contatto con una donna che si spacciava per avvocato e che avrebbe portato a termine tutte le procedure burocratiche per arrivare alla sentenza di divorzio. In effetti, in cambio di 5mila euro, ha mantenuto la parola: peccato, però, che abbia fatto lo stesso con altre decine di coppie, domiciliando tutti presso una stessa casella postale, senza informare i ‘clienti’ che per accedere alla procedura bisognava davvero (e non per finta) essere residenti nel Regno Unito. «Questa batosta non ci voleva — aveva detto la 27enne in un’intervista al Carlino prima della sentenza — Proprio ora che mi stavo ricostruendo una vita. Sapevo di aver eletto domicilio in Inghilterra, ma l’avvocatessa mi aveva assicurato che era legale». Invece no e ora il divorzio è stato annullato. Adesso può sperare nella giustizia italiana che, solo ora e con grave ritardo, sta cercando di accelerare i tempi. Per il momento siamo in attesa che il decreto diventi legge.