Bologna, 24 settembre 2024 – Da una parte c’è la fiducia che serve a guardare al futuro, stante una solidità d’insieme testimoniata da investimenti (474 milioni nel 2023) che crescono a dispetto della diffusa contrazione della domanda. Dall’altra la necessità di porre attenzione alle urgenze di un settore che – ha detto il presidente di Confindustria Emanuele Orsini – va sostenuto anche a livello europeo su temi come le politiche energetiche o l’antidumping nei confronti dell’India e, con l’80% di produzione destinata all’export, sul sistema Italia pesa eccome. C’era anche il numero uno di Confindustria, oltre al ministro per l’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, a tenere a battesimo l’edizione numero 41 di Cersaie, la fiera di riferimento del settore ceramico italiano inaugurata ieri presso i padiglioni di BolognaFiere.
E se Orsini, che è originario di Sassuolo e il distretto ceramico lo conosce bene, ha ricordato come "dobbiamo far capire anche all’Europa che serve attenzione alle nostre imprese, che sono parte di un sistema all’avanguardia anche dal punto di vista della sostenibilità ambientale", Pichetto Fratin ha evidenziato il proprio timore per possibili ulteriori rincari sull’energia, motore imprescindibile di un comparto obbligato "a diversificare: la sfida – ha aggiunto il Ministro – è continuare a cercare di essere più bravi degli altri, ma da parte dell’Unione Europea serve più equilibrio". Per quanto attiene alle prospettive di breve e medio periodo, invece, il Ministro ha garantito che il gasdotto di Ravenna "sarà pronto entro il 2025" e spiegato come "le valutazioni del Governo sul nucleare derivano dal fatto che la domanda di energia raddoppierà entro i prossimi 25 anni".
Gli imprenditori della ceramica, settore energivoro per definizione, hanno ascoltato entrambi (‘Transizione energetica e competitività internazionale per la ceramica italiana’, il titolo del convegno inaugurale, cui hanno partecipato anche, tra gli altri, l’assessore regionale Vincenzo Colla, il Presidente di Bologna Fiere Gianpiero Calzolari ed il Presidente di Confindustria Ceramica Augusto Ciarrocchi) salvo poi sciamare presso gli stand allestiti sotto i 15 padiglioni di BolognaFiere (spazi sold out, 606 espositori da 25 diversi paesi) che fanno di Cersaie, oltre a un momento espositivo, commerciale e di business, anche l’occasione per misurarsi sulle prossime sfide che attendono il settore.
I nodi sono il sostegno alle imprese da parte del Governo, le politiche europee, i costi energetici, una concorrenza estera non sempre allineata al ‘fair trade’, la logistica e le infrastrutture: pensare si sciolgano tutti insieme non è all’ordine del giorno, ma la settimana bolognese offre, in questo senso, un’occasione per dare uno sguardo di insieme ad un comparto che le sfide è abituato a vincerle e a dispetto di un mercato che, parole degli imprenditori, ‘mette pressione’, fattura comunque oltre 6 miliardi di euro solo con la ceramica e 7,5 con gli altri segmenti della filiera. Sguardo che è possibile dare anche attraverso il punto di vista degli addetti ai lavori e degli operatori internazionali – oltre 200 quelli coinvolti da ‘Cersaie Business’, l’incoming promosso in collaborazione on ICE Agenzia – che affollano l’expo bolognese. Che oggi, presso lo spazio ‘The Square’, nel pomeriggio tra le 17 e le 18, celebra appuntamenti come l’assegnazione del Premio ‘Aldo Villa’ al past president di Confindustria Ceramica Giovanni Savorani e la conferenza stampa internazionale ‘Ceramics of Italy & Journalism Award’.