Finale Emilia (Modena), 23 dicembre 2016 - Nella discarica gestita dalla società Feronia, che un anno fa ha chiesto alla Provincia di poter ampliare la capacità di raccolta, sarebbero stati smaltiti molti più rifiuti rispetto alla capacità autorizzata. Questo il reato ipotizzato dai carabinieri che il 15 dicembre scorso si sono presentati nell’impianto di via Redene Cremonine, assieme alla Guardia forestale, con un decreto di perquisizione e un avviso di garanzia per l’amministratore delegato di Feronia, Riccardo Superbi, che quindi è indagato.
Si tratta di un filone di indagine ‘costola’ del più ampio procedimento che vede indagati l’ex sindaco Fernando Ferioli, metà della sua giunta e vari dirigenti di società, per presunti favoritismi negli appalti di gestione di attività e strutture sportive e ricreative.
Nell’ambito della maxi indagine, che riguarda undici persone e non è ancora conclusa, gli inquirenti vogliono approfondire l’attività della discarica gestita da Feronia, società partecipata da Hera al 70% e da Sorgea. Durante la perquisizione nella sede dell’impianto i militari hanno preso dagli uffici vari documenti per far luce sulle caratteristiche tecniche della discarica e le autorizzazioni concesse. Arpa, che controlla ogni anno gli impianti della provincia di Modena tra cui la discarica di Finale Emilia, avrebbe già riscontrato irregolarità proprio in questo senso e sarebbe questo il motivo che ha portato ad una sospensione temporanea delle attività dell’impianto.
Secondo gli inquirenti, Feronia avrebbe conferito nella discarica più rifiuti rispetto al limite autorizzato, tra rifiuti urbani e speciali non pericolosi, una quantità anche superiore rispetto a quella riscontrata da Arpa. La discarica si compone di due corpi, uno esaurito da anni e l’altro in attività e su cui Feronia ha richiesto un ampliamento consisente a Provincia, Regione e Arpa. In particolare, la società di Hera vorrebbe aggiungere 1 milione e 860mila metri cubi di capacità in cui smaltire complessivamente circa 1,5 milioni di tonnellati di rifuti in più.
Un progetto, nato all’epoca della giunta di Fernando Ferioli, che fece montare la protesta di tutta l’opposizione di centro destra che ora governa la città e del Movimento Cinque Stelle. Feronia è andata avanti e nel novembre del 2015 ha depositato il progetto negli uffici di Provincia e Regione chiedendo la Valutazione di impatto ambientale, procedimento che è ancora in corso.
Alla notizia della richiesta di Via, un anno fa, il Movimento Cinque Stelle rilanciò la protesta parlando, scriveva la consigliera regionale Giulia Gibertoni, di «progetto irrealizzabile». Dopo pochi mesi, in aprile, il terremoto della maxi indagine sugli appalti pubblici ha travolto il sindaco Ferioli e la sua giunta e della discarica non si è più parlato. Trattandosi di un filone della stessa indagine, potrebbe spuntare l’ipotesi di presunti favoritismi, al momento non contestati, anche nell’ambito della discarica.