In attesa dell’esito dei due ricorsi presentati al Tar dal Comune di Finale Emilia sulla discarica, l’Osservatorio civico "Ora tocca a noi", annuncia nuove azioni per portare al sequestro definitivo dell’impianto.
"Il 6 maggio 2023 – ricorda Maurizio Poletti portavoce dell’Osservatorio – abbiamo presentato un esposto al Tar sulla mancata bonifica del sito, che si concentra sulle varie sostanze inquinanti presenti nel sottosuolo. Siamo in attesa della risposta che speriamo arrivi a breve. La nostra speranza è che l’esposto possa dare vita ad un nuovo procedimento che decreti come la causa dell’inquinamento sia la discarica e non le attività degli agricoltori come dichiarato da Arpae e Feronia nella Conferenza dei Servizi. Per questo invito i coltivatori a ribellarsi e a non accettare di fare da capro espiatorio".
Tra le altre azioni messe in campo dall’Osservatorio, c’è la collaborazione con l’associazione Ambiente Futuro Lombardia-Ambiente Salute Legalità, nata 25 anni fa a Brescia.
L’Osservatorio si sta muovendo anche per avere riposte chiare sul perché, nonostante gli sforamenti nei limiti degli inquinanti, non si sia provveduto a bonificare il sito come prevede la legge nazionale. "La Regione ci ha risposto che ci sono interventi di bonifica in corso, senza però specificare quali – spiega Poletti -. Ma è una contraddizione perché nell’ultima udienza del processo, poi sospeso in attesa del giudizio della Corte Costituzionale sull’abolizione dell’abuso d’ufficio contestato ad alcuni imputati, i carabinieri forestali hanno dichiarato che non sono mai state fatte azioni di bonifica.
Poiché la discarica di Finale accoglierà rifiuti da tutta Italia, abbiamo deciso di chiedere al Generale Giuseppe Vadalà, nominato Commissario straordinario per la bonifica dei siti contaminati presenti sul territorio nazionale, di intervenire dicendo se la bonifica è davvero in atto come sostiene la Regione, oppure no. Noi non vogliamo scavalcare le istituzioni, però devono dirci perché non ci ascoltano nonostante le denunce e le carte che dimostrano come il sito sia gravemente inquinato".
Nell’occasione, l’Osservatorio ha fatto anche il punto della situazione, chiedendo di nuovo il sequestro della discarica. "Siamo di fronte ad un inquinamento che dura da 15 anni e la bonifica non è stata fatta – conclude Poletti -. Accusiamo Arpae di aver ignorato tutti gli elementi chimici caratteristici dell’inquinamento da percolato di discarica. E’ stato ingiusto congelare il processo in corso, ma attendiamo con fiducia l’inizio di un nuovo procedimento a seguito dell’esposto che abbiamo presentato nel 2023".