WALTER BELLISI
Cronaca

Dipinto del ’500 ricompare dopo 30 anni

Montecreto, si pensava che la tavola fosse stata rubata. E’ stata ritrovata in una vecchia canonica e domenica sarà riconsegnata

Il dipinto attribuito a. Francesco Rizzo

Il dipinto attribuito a. Francesco Rizzo

In Municipio a Montecreto, alle 15,30 di domenica, avverrà la riconsegna alla Comunità di Montecreto e Magrignana della preziosa tavola dei primi anni del Cinquecento raffigurante la Madonna con il Bambino e S. Giovannino, denunciata rubata e ritrovata dopo anni. Sarà illustrata la singolare storia di questo dipinto, attribuito a Francesco Rizzo di Bernardo da Santacroce (1485-1541), con l’ipotesi di alcuni interventi da parte dal suo maestro Giovanni Bellini detto Il Giambellino (1430-1516). Alla cerimonia interverranno il sindaco Giuseppe Ballotti, il parroco don Louis Obioma Ohuoba, il finanziatore del restauro Mario Giovanetti, la restauratrice Francesca Girotti e il Curatore del museo locale Carlo Beneventi, che presenterà il suo nuovo docu-film "La strana storia del quadro scomparso e ricomparso". In attesa dell’ultimazione dei lavori di restauro della chiesa Madre di S. Geminiano Vescovo di Magrignana l’opera sarà custodita e protetta nel Museo della Comunità di Montecreto "La Casa dei Leoni di Pietra". É un’intricata vicenda, con un susseguirsi di colpi di scena, questa del quadro di Magrignana. Iniziò il 20 settembre 1991 quando ai carabinieri di Sestola fu denunciato il furto di alcuni oggetti e di una preziosa tempera su tavola in legno di pioppo, degli inizi del XVI secolo, raffigurante la Madonna con il Bambino e S. Giovannino della quale è conservata una tavola perfettamente uguale nel Museo dell’Opera del Duomo di Orvieto. Questa tempera su tavola, all’epoca del furto era inserita in una cornice tondeggiante con i lati superiore e anteriore terminanti con raffinati racemi intagliati in pastiglia dorata. Soltanto nel 2003, nella vecchia canonica di Magrignana, Carlo Beneventi notò questa grande cornice monumentale dorata e in seguito trovò la sola tavola in legno creduta rubata e mai ritrovata. "Il dipinto – spiega Carlo Beneventi - si trovava in pessime condizioni, con varie lacerazioni dello strato pittorico, alcuni buchi di probabili tarli e nella parte superiore era chiaramente visibile il segno rotondeggiante della cornice originale". L’opera d’arte, quindi, non era mai stata rubata ma fu rimossa dalla sua cornice e trasportata nella canonica vecchia assieme ad altri oggetti.

Walter Bellisi