"Noi rettori siamo allineati a pensare che sia innaturale un inserimento fatto in questo modo". Graziano Leoni, rettore dell’ateneo di Camerino, commenta le recenti notizie in merito all’apertura di sedi della Link University nelle Marche: Macerata dovrebbe ospitare un corso di laurea magistrale in Odontoiatria e Protesi dentaria, a Fano e Ascoli la laurea magistrale in Medicina e Chirurgia. "Nelle Marche – aggiunge – verrebbe a insediarsi una realtà con caratteristiche profondamente diverse dalle università tradizionali. Qui ce ne sono quattro alle quali sono riconosciuti i meriti, la complementarietà e che assolvono tanti altri compiti". Ed ecco quale potrebbe essere il pericolo. "L’alterazione dell’equilibrio tra le università, gli enti locali, le istituzioni sul territorio, le attività". Magari potrebbe essere una soluzione per superare la mancanza dei medici. "Ma se così fosse non sarebbe risolto nel breve periodo, ci vuole un percorso almeno di 10 anni per completare gli studi. Qui poi abbiamo la Politecnica delle Marche e l’ospedale regionale che costituiscono un’eccellenza nella formazione". C’è stato nel tempo una discussione sull’offerta spropositata in una piccola regione come le Marche data dalla presenza di quattro atenei, e adesso se ne potrebbero aggiungere altri tre. "Ma sono università complementari che coprono bene le esigenze della regione, ma quando si altera una situazione di equilibrio non si sa come si modificherà il sistema, se in meglio o in peggio". Sul dibattito è intervenuta Marta Ruggeri, capogruppo M5s in Consiglio regionale. "A quanto pare – dice – questa Giunta regionale ha altri obiettivi, che non sono certo quelli di tutelare le Università pubbliche, bensì di agevolare quelle private, così come sta avvenendo con l’ingresso della Link Campus University nelle Marche, fortemente voluto dai parlamentari Carloni e Castelli". Ruggeri ricorda i recenti tagli ai fondi del governo. "Aprire le porte alle università private – sottolinea – vuol dire indebolire le offerte formative pubbliche".
Viene chiamata in causa la Regione e Filippo Saltamartini, assessore alla sanità, interviene sul dibattito. "La decisione – dice – spetta al Ministero. Solo per i corsi di medicina e chirurgia e per odontoiatria, è richiesto anche il parere del presidente della Regione, peraltro non vincolante. A seguito della richiesta ricevuta dall’università privata, il presidente Acquaroli, prima di pronunciarsi, ha chiesto al mio assessorato di effettuare una ricognizione e raccogliere elementi utili per avere un quadro chiaro della situazione e, quindi, potersi esprimere al riguardo. Ma il parere spetta solo a lui, non alla giunta o al consiglio".
Lorenzo Monachesi