VALENTINA
Cronaca

Di Bella "L’eredità di mio padre non sono i muri Ma creeremo un luogo della memoria"

Venduta la casa-laboratorio dello scienziato che elaborò una contestata terapia contro il cancro mai approvata dal Ministero. Il figlio Giuseppe: "Cedute le attrezzature funzionanti. I suoi cimeli e scritti già al sicuro, gli dedicheremo uno spazio privato"

di Valentina

Beltrame

"La vera eredità di mio padre non è rappresentata dai muri della sua casa ma dai suoi studi, che ancora oggi proseguono grazie alla Fondazione che presiedo e ai tanti scienziati che, anche all’estero, applicano il suo metodo". Dal suo ambulatorio di Bologna il dottor Giuseppe Di Bella, figlio del compianto fisiologo Luigi scomparso nel 2003 a 91 anni, parla della vendita della casa-laboratorio del padre in via Marianini a Modena, meta di ’pellegrinaggio’ alla fine degli anni Novanta da parte di tanti malati di tumore che speravano di guarire con la cura Di Bella.

Il professor Luigi Di Bella, già anziano, li visitava gratuitamente prescrivendo, quando necessario, il suo famoso ’cocktail’, una cura a base, tra l’altro, di ormoni e vitamine mai riconosciuta dal ministero della salute e oggetto di controversie anche politiche. Quella casa simbolo di speranza oggi non appartiene più alla famiglia Di Bella e sia il laboratorio di ricerca sia l’ambulatorio del professore di origini siciliane trapiantato a Modena sono stati smantellati. Era lì, infatti, che Di Bella riceveva i suoi pazienti non potendo somministare la cura nelle cliniche ufficiali. In questi giorni, a malincuore, i parenti dello scienziato dalla folta chioma bianca stanno portando via le ultime cose per lasciare spazio ai nuovi proprietari. Un luogo che - malgrado la polvere - trasuda ancora cultura, sapere. E’ li che Luigi Di Bella trascorse gli ultimi anni della sua vita, ’autoconfinatosi’ a dormire su una poltrona, perché il resto della casa era adibito a laboratorio, ufficio, ambulatorio. Il minimo per vivere, il massimo per lavorare. Senza ricevere nulla in cambio. Ecco perché il prof Di Bella era così amato dalla gente. Per la sua semplicità e grande generosità.

Dottor Giuseppe Di Bella, il ’covo’ di suo padre non esiste più. Come sta vivendo la vendita della famosa casa di via Marianini?

"L’abitazione-studio era vuota da anni, sarebbe stato un peccato lasciar andare strumentazioni ancora valide. E’ arrivato il momento... ma quello che continuerà non saranno tanto i muri ma gli studi che mio padre ci ha lasciato. Una parte della sua ultima ricerca, che portò avanti quasi 90enne, verrà presto pubblicata su una rivista scientifica internazionale molto importante. I suoi studi lasceranno ancora molto, la sua opera si sta sviluppando, non è sterile".

La sua famiglia vuole creare un luogo della memoria, non è vero? Cercate il sostegno di qualche ente?

"L’unico ente che porta avanti il ricordo di mio padre, con i fatti, è la Fondazione. Sì, creeremo un luogo della memoria, ma non contiamo sul sostegno di terzi, lo faremo a livello privato, apriremo le porte a chi manifesterà interesse".

Dove sono ora tutti gli strumenti del prof Luigi Di Bella?

"Tutta l’attrezzatura funzionante, con anche strumenti di pregio come l’ultima versione del microscopio Zeiss è stata donata agli istituti di ricerca, in particolare quelli che portano avanti i suoi studi. Abbiamo ceduto centrifughe, vetreria e altro. Poi c’erano strumenti obsoleti, ormai sono passati vent’anni... Ma saranno conservati, alcuni li abbiamo regalati a persone che in qualche modo erano legate a mio padre e che hanno piacere di tenere qualcosa di suo. Il mobilio, come la scrivania, la libreria e altro è stato portato in un garage a Modena insieme ai tantisismi libri e ai suoi scritti anche inediti. Tutto è in ordine, catalogato".

Come ricorda quei giorni di pellegrinaggio in via Marianini? Tanta gente, venuta a sapere della vendita della casa e dello smantellamento dell’ambulatorio, si è commossa.

"Certi sentimenti sono indelebili. Tutto ciò non può che farci piacere, ma la cosa che mi dà più orgoglio è che ci siano oggi, nel mondo, ricercatori, medici e studiosi che citano gli studi di mio padre, li portano avanti, li applicano. Sulle banche dati mondiali e ufficiali ci sono oltre 40 pubblicazioni che validano la terapia Di Bella, con oltre mille casi pubblicati. L’efficacia è ormai incontestabile e all’estero il metodo Di Bella trova moltissimi riscontri. Queste banche dati rappresentano infatti il collettore delle ricerche scientifiche in campo medico internazionale, visionate , approvate e certificate per la pubblicazione dalle commissioni scientifiche delle riviste più importanti".

Cosa si aspetta invece dall’Italia?

"Nulla, l’importante è che l’attività prosegua a livello internazionale. E’ questa la vera eredità del professor Luigi Di Bella"

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