REDAZIONE MODENA

Deposta una corona per Formiggini: "Si suicidò per leggi razziali fasciste"

Omaggio del ministro all’intellettuale ebreo che il 29 novembre 1938 morì gettandosi dalla Ghirlandina

Deposta una corona per Formiggini: "Si suicidò per leggi razziali fasciste"

La lapide sul muro del palazzo in piazza Torre ci ricorda che quello era "Al tvajol ed Furmajin": Angelo Fortunato Formiggini, editore ebreo modenese, chiese ai modenesi che venisse chiamato così il piccolo spazio che si trova fra la Ghirlandina e il monumento al Tassoni. Fu proprio là, in quel ‘tovagliolo’ di terra, nel cuore storico della città, che Formiggini terminò i suoi giorni: il 29 novembre 1938 si lanciò dalla Ghirlandina, in segno di protesta contro le leggi razziali promulgate dal fascismo. Sono trascorsi 85 anni, e il gesto estremo di Formiggini continua a scuoterci, a interrogarci, a darci la scossa. Anche per questo, ieri mattina, il ministro della Cultura Sangiuliano ha voluto fermarsi proprio in quel punto, e deporre una corona d’alloro alla memoria di quell’uomo che seppe e volle dire no: no all’odio, no alla follia antisemita, no al razzismo, no alle discriminazioni. L’omaggio del ministro è stato un gesto simbolico e profondo: nel pomeriggio, Gennaro Sangiuliano lo ha ribadito anche sui social, attraverso un tweet.

Angelo Fortunato Formiggini era intellettuale colto e finissimo. Pubblicava anche la collana "I Classici del ridere", e del ridere aveva fatto "un atto supremo di civiltà", ricorda il Comune di Modena. Ieri mattina, richiamando le parole della senatrice Liliana Segre, cittadina onoraria di Modena, il sindaco Gian Carlo Muzzarelli ha sottolineato la necessità di un’azione decisa delle istituzioni e di un impegno convergente di tutte le forze politiche per contrastare l’ondata di antisemitismo conseguenza delle terribili vicende che si stanno consumando in Medio Oriente: "Bisogna fermare la spirale di odio, liberare tutti gli ostaggi, proteggere i civili e porre fine a ogni violenza".

Alla Biblioteca Estense, ieri mattina, sono state presentate al ministro alcune perle dell’Archivio Formiggini, come una "Lito-Latta", il libro di tavole parolibere stampato su metallo che Filippo Tommaso Marinetti, fondatore del Futurismo, donò all’editore. Gennaro Sangiuliano se ne è detto ammirato: "Un cimelio prezioso – ha commentato –. Ve lo chiederemo in prestito per la mostra sul Futurismo che stiamo organizzando alla Galleria Nazionale di Roma".

Stefano Marchetti