VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Denuncia per usura: in tre nei guai. Prestiti con tassi dell’800 per cento. Botte e minacce per riavere i soldi

Vittima un uomo in difficoltà economiche che si era rivolto a un conoscente, poi l’incubo delle estorsioni. Dopo aver ricevuto mille euro è stato perseguitato dal creditore, finito in cella. Due complici indagati.

Denuncia per usura: in tre nei guai. Prestiti con tassi dell’800 per cento. Botte e minacce per riavere i soldi

Vittima un uomo in difficoltà economiche che si era rivolto a un conoscente, poi l’incubo delle estorsioni. Dopo aver ricevuto mille euro è stato perseguitato dal creditore, finito in cella. Due complici indagati.

Si era trovato all’improvviso in gravi difficoltà economiche, tanto da confidarsi con un conoscente, chiedendo aiuto.

Lui lo aveva ‘indirizzato’ verso un’altra persona che si era così offerta di prestargli il denaro, mille euro a fronte della restituzione di trecento euro entro venti giorni. A seguito di ulteriori richieste di prestiti, però, alla vittima era stato concesso altro denaro a tassi usurari anche dell’800%, fino a non riuscire più a far fronte alle richieste estorsive.

A quel punto erano partiti i pestaggi, da parte del creditore e di due complici e le minacce di morte. Per i gravi reati di usura ed estorsione i carabinieri della sezione operativa di Modena, su delega della procura hanno eseguito la misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di un indagato e la misura dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria nei confronti di due indagati, emessa dal Gip. I tre, due italiani e un cittadino serbo sono indagati appunto per il reato di usura e di concorso in estorsione continuata ai danni della vittima, un altro italiano residente in città.

Solo uno dei tre è appunto finito in carcere: la ‘mente’ di tutta l’operazione estorsiva.

Le indagini sono scattate a fine agosto, a fronte della denuncia presentata dalla vittima e hanno portato poi alle misure cautelari disposte dal Gip. In sostanza, in base a quanto emerso dalle indagini la vittima si era trovata qualche mese fa in un momento di estrema difficoltà economica. Si era quindi rivolta ad un conoscente che aveva fatto da tramite con il principale indagato: un uomo che si era ‘offerto’ di prestare alla vittima mille euro, chiedendone poi la restituzione di trecento euro, entro 20 giorni. L’uomo, continuando a versare in difficoltà economiche aveva poi chiesto e ottenuto altro denaro al soggetto in questione, che però aveva concesso i prestiti a tassi usurari anche dell’800 %. Quando la vittima si era detta impossibilitata a far fronte alle assurde richieste di denaro da parte del creditore, erano quindi scattate le minacce di morte nei suoi confronti e in quelli della sua famiglia.

Il creditore, infatti, aveva iniziato a cercarlo sul posto di lavoro, ad aggredirlo fisicamente e a ricorrere all’aiuto dei complici (sottoposti all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria) per intimidirlo e pedinarlo. La vittima aveva provato anche ad ottenere un prestito presso la propria banca, ma non riuscendovi e trovandosi davanti a sempre più esose richieste dell’indagato, ad agosto aveva così deciso di rivolgersi ai carabinieri.

Le immediate indagini dei militari hanno così permesso di raccogliere fondati elementi di prova nei confronti di tutti e tre gli indagati.

Da qui il provvedimento emesso dal Gip nei confronti del ‘creditore’ e dei due complici.