
Della Fontana e la sfida di crescere L’autrice debutta con ’Finché avrò fiato’
Crescere richiede un’intera vita. Anna della Fontana è una giovane donna (1987), mamma di due gemelli, da anni impegnata come educatrice al Ceis di Modena. Studi classici, una famiglia di noti avvocati alle spalle. Lei, però, ha scelto una strada diversa. ’Finché avrò fiato’ è il suo esordio narrativo, per la casa editrice ’Terra marique’. Il volume è composto da tre racconti che hanno per protagonista la stessa donna, Rebecca, in fasi diverse della sua vita. Il sottile fil rouge che li collega è proprio la crescita, con le sue difficoltà, le sofferenze, le delusioni e i desideri. La storia di una bambina, e poi di una ragazza, che va alla ricerca di una nuova consapevolezza di se stessa, passando attraverso un doloroso percorso di analisi. Il volume sarà presentato, in anteprima, all’interno della Sala della Loggia a Formigine martedì prossimo, il 20 giugno, e ha ottenuto il patrocinio del Comune per i temi di grande attualità che affronta. Diventare grandi, infatti, è una sfida meravigliosa ma anche un’enorme fatica. Impossibile da affrontare senza amici, quando insicurezze e fragilità, aspettative e sensi di colpa ci fanno sentire intrappolati. E invece è proprio questo il segreto: evolvere, cambiare, darsi obiettivi sempre nuovi. Il libro è un vero inno alla ‘volontà di potenza’ e si rivolge allo stesso tempo a genitori, bambini e donne. Ai genitori perché ricordino che è importante curare e rispettare i figli, lasciando loro la libertà . Ai bambini perché possano crescere liberi, forti e indipendenti. E alle donne, specialmente a quelle che hanno paura del giudizio e pensano di non potercela fare da sole. Nella prefazione la psicologa Fedra Ottolini scrive: "L’imminente arrivo di un figlio porta con sé aspettative che animano i futuri genitori". Ma quando questi "creano un modello ideale, al quale desiderano che il bambino, in qualche modo aderisca, possono nascere problemi". Questa è la storia di Rebecca, che seguiamo attraverso età diverse, nella sua spinta a sbocciare e diventare un delicato, profumato e tenacissimo fiore selvatico. Le storie, vivide e fulminanti, delicate e allo stesso tempo un po’ ruvide, sono frutto della fantasia della giovane e talentuosa autrice modenese che si dice sicura di aver ereditato la passione per la letteratura dal nonno. Fin da piccola Anna ha sperimentato il potere terapeutico della scrittura e oggi – confessa – si sente un po’ come la Rebecca adulta. "Una donna che, dopo tante sfide, ha deciso di tornare a respirare, sicura di sé e libera". Capace di ascoltarsi e consapevole che "la famiglia è come la musica, alcune note sono alte, altre basse, ma il risultato è sempre una magnifica canzone".
Matteo Giannacco