Si è trincerato dietro al silenzio il 20enne rumeno e secondo indagato per l’omicidio di Alessandro Gozzoli, il 41enne di Bazzano (Bologna) trovato morto nel letto, con mani e piedi legati, nella sua abitazione a Casinalbo lo scorso 10 marzo. Il giovane si trova rinchiuso in carcere, a Roma, dopo essere atterrato in Italia il 31 maggio ed è in attesa di essere trasferito nel penitenziario di Reggio. Non essendo ancora arrivato in Emilia Romagna, l’interrogatorio è stato effettuato online davanti al giudice per le indagini preliminari Scarpa ma, appunto, l’indagato si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il giovane era stato arrestato a Wembley, in Inghilterra, il 19 maggio, dopo due giorni dall’estradizione dalla Romania del complice, un connazionale 22enne. Entrambi gli indagati sono stati fermati in esecuzione del Mandato d’arresto Internazionale. I due giovani, lo ricordiamo, rispondono di omicidio volontario, rapina ed indebito utilizzo di carta di credito. Da quanto trapela sarebbe stato confermato dagli accertamenti il decesso della vittima, quella notte, durante un gioco erotico finito in tragedia: Gozzoli sarebbe morto per asfissia. Poi il furto di auto e delle carte di credito.
CronacaDelitto Gozzoli, anche il complice fa scena muta