Modena, 20 dicembre 2024 – Spaccio, consumo di droghe a cielo aperto e degrado dilagante. Anche in pieno giorno. È un viaggio che comincia verso le 10 del mattino quello che abbiamo compiuto lungo viale Caduti in Guerra, e ripetuto poi verso sera, dopo il tramonto.
Il degrado, però, non sembra avere orario: già dal mattino, infatti, alcuni gruppi stazionano lungo le panchine, consumando alcol o droga, davanti agli stessi passanti che camminano con le borse della spesa in mano o per andare a recuperare l’auto lasciata poco distante. C’è chi prova a spacciare nascondendosi, mentre altri invece non cercano nemmeno di mascherarsi, quasi noncuranti del passaggio intorno di cittadini e residenti. "Parcheggio qui spesso per allungarmi poi a piedi verso il centro, ma ogni volta che passeggio lungo questo viale ho paura e accelero il passo, anche se è mattina – spiega una giovane donna – non mi è mai successo nulla, ma la percezione ogni volta che passo di qua non è di certo delle migliori, anche se dipende dai periodi. Se cammino in gruppo mi sento più serena, ma quando cammino da sola questa sicurezza viene meno. Non mi capacito come possa succedere, soprattutto sotto la luce del giorno: peccato, perché la zona in sé ha potenziale…".
Soltanto pochi giorni fa è stata pubblicata la classifica del Sole 24 ore, una graduatoria che ha visto sprofondare di sedici posizioni la nostra provincia nella categoria "giustizia e sicurezza", fermandosi così al 66esimo posto, al contrario di quanto avvenuto l’anno precedente, dove era cinquantesima. Una macrocategoria formata da 15 diversi indicatori, che spaziano dai furti fino alle rapine e la mortalità stradale, senza dimenticare per l’appunto i reati legati agli stupefacenti.
"Cosa succede lungo viale Caduti in Guerra? Dalla mattina, già intorno alle nove, c’è spaccio di crack, una droga che va immediatamente al cervello: queste persone, che consumano droga a cielo aperto, non hanno così la percezione del pericolo e girano in mezzo alla strada inebetiti – riavvolge il nastro una cittadina spesso presente in zona –. Da un mese a questa parte però, a partire dalle 19.30 fino a tarda notte, ci sono gruppi di circa 10-20 persone che si incontrano all’inizio del viale e vicino alla chiesa, dove avviene spaccio, uso di crack, non sempre utilizzato in posti nascosti o negli anfratti, ma anche in luoghi del viale ben visibili e sotto gli occhi di tutti. Non c’è un minimo ritegno: questo avviene sulle scale, sotto la pensilina, anche di fianco a chi aspetta l’autobus". Ma non solo. "La realtà è costante, che sia mattina, pomeriggio o sera, anche se ovviamente con il calare del sole la situazione peggiora – continua la cittadina – e nello scenario si aggiunge anche la prostituzione. Parliamo di gruppi però che per lo più fanno combriccola a sé, ed è difficile che diano fastidio ad altre persone che passano: il problema infatti è più legato al degrado che si genera attraverso scenari di questo tipo".
Quando la luce del sole cala, il nostro viaggio riparte: rispetto al mattino, i gruppetti verso sera sembrano crescere di numero, e sono dislocati in più punti lungo il viale. La fitta nebbia, immancabile compagna dell’inverno, rende lo scenario ancora meno nitido: il passaggio in strada è chiaramente ridotto rispetto a quello che costella la via durante le ore del giorno, e qualcuno preferisce persino allungare il giro piuttosto che passare di lì. "L’altra sera mentre andavo a recuperare l’auto lì vicino avevo paura: era tutto buio ed ero da sola, con dei gruppetti che schiamazzavano e si rincorrevano poco più in là - confida un’altra cittadina - situazioni che ci fanno sentire insicuri".