"Si aggirano all’interno figure discutibili, si verificano situazioni discutibili ma gli episodi di criminalità, sinceramente, si registrano in tutta Modena e non esiste più una zona peggiore o una minore. Ragazzini rapinati sulle piste ciclabili, giovani ammazzati in pieno giorno in centro storico. Insomma: è tutto un disastro e il Novi Sad è solo una goccia in mezzo al mare".
Per tanti è un mercato di spaccio a cielo aperto; un luogo di ‘incontri’ pericolosi la notte tanto che, nei giorni scorsi, un bimbo di soli sei anni ha subito un’aggressione sessuale da parte di uno straniero ubriaco, subito arrestato dalla polizia. Ma, per i commercianti dell’area, il problema delinquenza e sicurezza è un ‘affare’ che riguarda tutta la città. "Se non altro il parco è spesso frequentato dai bambini, dopo che il Comune ha installato le nuove giostre – spiega Alessio Vandelli del Kinder Garden. A volte intere famiglie, soprattutto di filippini e arabi cenano tutti insieme per restare fuori casa la sera, abitando numerosi in appartamenti molto piccoli. Da noi, ad esempio, vengono tante famiglie e ragazze perchè il nostro locale è recintato e presidiato e questi punti di presidio sono molto importanti. Sicuramente – spiega - c’è un problema di ‘personaggi particolari’ ma il vero nocciolo della questione è la normativa: anche se li mettono dentro, il giorno dopo sono fuori e il Daspo urbano a loro sicuramente interessa poco. Servirebbero maggiori controlli ma anche le forze dell’ordine sono sconsolate ormai: una mia barista è stata recentemente strattonata da un soggetto che si era introdotto nel locale con gli alcolici in mano, ma non possiamo permetterci un addetto alla sicurezza ogni giorno. Noi che abbiamo un locale anche in Pomposa – conclude Vandelli – registriamo anche il problema dei monopattini che viaggiano a scheggia sui marciapiedi e se ti ‘azzardi’ a dire loro qualcosa, i conducenti ti aggrediscono. Servirebbero agenti in bicicletta alla sera, sicuramente sarebbero ben più efficienti".
Secondo Nico Giannini, del Novi Park Aroma la situazione non è così drammatica nel parco. "Non è lo scenario più felice del mondo ma prima la gente aveva paura anche ad attraversarlo: era buio, vuoto ma ora, grazie al locale, c’è più movimento. Abbiamo messo la sicurezza e grossi problemi non ne ho avuti. Gli spacciatori si sono defilati verso la stazione ma la vendita di droga, ovviamente, continua. Ovviamente più lo teniamo vivo e meglio è ma a noi, spesso, fanno problemi per la musica legata agli eventi. Vorremmo far presente che, se noi chiudiamo le serrande, qua restano solo tossici e spacciatori. Chiediamo solo che le istituzioni ci vengano incontro. A mio rischio e pericolo cerco di tenere viva una zona difficile, ma abbiamo bisogno di aiuto".
Valentina Reggiani